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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vasto al ballottaggio Desiati-Menna al veleno

VASTO Massimo Desiati prevale per 238 voti e affronterà al ballottaggio Francesco Menna. Alla super sfida del 19 giugno prossimo per la successione al sindaco uscente, Luciano Lapenna, approdano l'ex consigliere regionale e fondatore di Progetto per Vasto e il capogruppo del Pd in consiglio comunale: quando il sole, ieri, era alto già da un pezzo, sono stati resi noti i dati definitivi delle 43 sezioni cittadine: Desiati 8426 voti, pari al 34,28 per cento, Menna 8188 preferenze, che fanno in percentuale il 33,31 per cento. Un'incollatura, come dicono gli appassionati delle due ruote, a cui si aggiungono gli altri numeri della tornata amministrativa del 5 giugno: Ludovica Cieri, del Movimento 5 Stelle, raccoglie 4977 voti e il 20, 25 per cento dei consensi, più del doppio di Edmondo Laudazi, del Polo Civico di Giulio Borrelli (2330 voti e 9,49), mentre coglie un pur dignitoso 2,69 per cento il portacolori della rinata Dc, Massimiliano Montemurro. Vince Desiati al primo turno, ma non sfonda, dunque, Menna è lì a un passo, grillini forti, fortissimi, ma alla finestra, come da tradizione; Laudazi deluso, ma ago della bilancia: il suo 9,5 per cento è tale, infatti, da ingolosire entrambi gli sfidanti, che, però, dovrebbero pagare un prezzo altissimo per un ufficiale apparentamento. FIBRILLAZIONI IN REGIONESullo sfondo, oltretutto, le possibili fibrillazioni in maggioranza alla Regione, di cui gli angeli custodi di Laudazi, tra cui Olivieri, sono anima critica, ma parte integrante. Con l'analisi del voto sono partite le prime bordate. A dar fuoco alle polveri, prim'ancora della chiusura dei seggi, è stato Massimo Desiati che, rivolto a Menna, ha detto tra l'altro così: «Una cosa è certa: qualunque sia la percentuale del candidato dell'amministrazione uscente, quella di chi vuole l'alternativa è tre volte superiore! Si riparte da qui. Ancora 15 giorni di lavoro e di entusiasmo. Forza, forza!» Per Desiati, insomma, uno e uno solo è il dato che conta: «Due terzi dell'elettorato non vogliono Menna sindaco». A stretto giro la replica dell'alfiere del centrosinistra: «La sua nota l'avvocato, 38 anni domani è una interpretazione falsa e presuntuosa. Leggo che Desiati contrattacca Menna prende meno consensi delle sue liste, segno che c'è un indice di gradimento inferiore. Io, invece, ho tenuto botta in un quadro complesso, dovendomi confrontare in un colpo solo coi 5 Stelle e con le due civiche di Laudazi e del presidente della commissione sanità della Regione, Olivieri. Sono contentissimo del risultato si fa forza Menna e molto fiducioso».5STELLE RINGRAZIANOLudovica Cieri può esultare, serenamente, perché l'unica senza calcoli da fare: «Ringrazio tutti i vastesi che ci hanno dato fiducia, confermando che anche a Vasto il sistema è da cambiare. Faremo opposizione seria su tutto, lavoreremo bene e duramente. Sono orgogliosa della lista, fatta di gente perbene aggiunge 24 amici che hanno sfidato, da soli, 326 avversari e passa». Menna, che deve recuperare il distacco da Desiati, prova a blandirla sul tema caro della smart city, della città facile e tecnologica e lei, Cieri, concede un barlume di speranza: «Non daremo indicazioni di voto al ballottaggio sottolinea ma quello della smart city è un tema a noi caro. Io a votare ci andrò, perché il diritto di voto si esercita, è un dovere». Le carte, adesso, le dà però Desiati, che dice ai vastesi: «Attenti, quello del centrosinistra è un rinnovamento finto, anche i due giovani più votati (Antonio Del Casale, mister 688 preferenze e Anna Bosco, 559, segretaria dei giovani democrat), sono espressione di partito e, subito dopo di loro, ci sono presidente del consiglio comunale e assessori uscenti». E sulla smart city ammonisce: «Bello, certo, ne ho parlato io per primo confrontandoci tutti assieme con ingegneri e tecnici, ma nutro dubbi sui tempi di fattibilità: il Comune di Vasto, per me, non è ancora pronto». Capitolo apparentamento: dicono di non pensarci Menna e Desiati. Il primo: «No, nessuno, solo condivisione programmatica e un grande tavolo con la città e le associazioni». Il secondo: «Un passaggio burocratico, ma ci si arriva dopo un confronto. Preferisco il mare aperto, condividere il percorso con quei due terzi di vastesi che vogliono cambiare». Tra le liste, pur in netto calo, il Pd è primo partito con il 15,64 per cento, seguito dai 5 Stelle al 13,67. Poi Progetto per Vasto, 9,79, Vasto Duemilasedici, 8,58 e Unione per Vasto, 8,33 per cento.

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