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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
A Sulmona Gerosolimo quasi sbanca con la Casini

SULMONA Con il 47,73% e 6.436 preferenze Annamaria Casini, candidata di Noi per Sulmona, coalizione messa in piedi dall'assessore regionale Andrea Gerosolimo, vince oltre ogni più rosea aspettativa il primo round della tornata elettorale di Sulmona. Il suo diretto avversario, Bruno Di Masci, che con La città che vogliamo aveva messo insieme otto liste, si ferma infatti al 27,29% (con 3.763 voti): un divario di circa venti punti percentuale e 2.673 voti che sarà difficile recuperare al turno di ballottaggio che si terrà il prossimo 19 giugno. Ottiene un buon risultato anche il candidato di Sbic (Sulmona Bene in Comune) Alessandro Lucci con 1.756 preferenze (9,03%) che gli permetteranno di fare la seconda consiliatura consecutiva. Restano fuori dal prossimo Consiglio comunale, invece, salvo improbabili apparentamenti al secondo turno, Elisabetta Bianchi candidata di Forza Italia (1.046 voti, pari al 5,18%), Alberto Di Giandomenico di Sovranità (905 voti pari al 4,63%) e Domenico Capaldo di Sel (476 preferenze pari al 3,11%). LA LUNGA NOTTELa lunga notte dello spoglio si è conclusa solo nella serata di ieri, a causa di tre sezioni che hanno dovuto rifare il conteggio da capo: una suspense, in realtà, solo legata al destino di alcuni candidati, più che alla divisione delle poltrone. A bocce ferme, senza cioè apparentamenti e ipotizzando la vittoria della Casini, infatti il nuovo consiglio vedrà dieci seggi a Noi per Sulmona, cinque alla coalizione di Bruno Di Masci e uno a Sbic. In particolare per la maggioranza rientrerebbero tre candidati di Sulmona al Centro (Luigi Santilli, Alessandro Pantaleo e Franco Di Rocco), due di Adesso Sulmona (Andrea Ramunno e Deborah D'Amico), due di Avanti Sulmona (Fabio Pingue e Natia Di Marzio) e uno ciascuno i Dem (Roberta Salvati), Alleanza per Sulmona (Mauro Tirabassi) e Obiettivo 2026 (Angelo Amori). All'opposizione ci saranno invece Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo e Gianluca Petrella (La Sulmona che vogliamo), Francesco Perrotta (Sulmona Viva), Fabio Ranalli (Bruno Di Masci Sindaco) e, ultimo ma solo in ordine cronologico essendo stata Sbic la seconda lista più votata dopo Sulmona al Centro, il candidato civico Alessandro Lucci.LO SFIDANTENonostante il divario, tuttavia, Bruno Di Masci si dice «fiducioso di poter recuperare. Al secondo turno la partita si gioca tra due candidati- spiega- e il numero dei votanti si abbassa, senza contare che non mi sembra che gli altri partiti esclusi possano appoggiare la Casini». Su eventuali apparentamenti ufficiali Di Masci non si sbilancia: «Non è escluso- commenta- decideremo nei prossimi due-tre giorni con tutta la coalizione». Sonni più tranquilli li può fare certo la Casini che, d'altronde, ha sfiorato l'elezione al primo turno. «C'è mancato poco, ci abbiamo sperato - racconta la candidata di testa - la forbice è comunque ampia, affronteremo questi quindici giorni con serenità e soprattutto compatti. Il vero dato è infatti la vittoria di questo gruppo e una partecipazione che non mi aspettavo, ma che è leggibile nel risultato». Consapevole che il confronto del ballottaggio sarà, se possibile, ancora più duro e personale del mese trascorso: «Cercherò di evitare le polemiche, voglio parlare di programmi. Perché la città ne ha bisogno». Tant'è che oggi ricomincerà con le sue colazioni in giro per i bar della città: «Continuerò a stare tra la gente- spiega la Casini- anche dopo il voto finale». Gongola, soprattutto, il suo pigmalione, Andrea Gerosolimo, che ha vinto la battaglia contro Di Masci e una parte del Pd: «Un risultato straordinario- commenta l'assessore regionale- questa città ha scelto il cambiamento e noi la cambieremo».SBICSubito dentro l'analisi del voto è andata Sbic che ieri, come sua consuetudine, ha tenuto l'assemblea del gruppo nella piazzetta di Celestino V dove si trova il suo comitato: «Discutiamo all'aperto, con la gente che passa, ci fa i complimenti e ci incita- commenta Lucci mentre è in riunione- Sbic ha ottenuto un buon risultato, anche se volevamo di più e se abbiamo mancato il secondo seggio per una manciata di voti. Di certo, a fronte delle scorse elezioni che potevano sembrare falsate dalla prematura morte di Di Benedetto, oggi Sbic si attesta come una forza politica, che fa politica e che ha iniziato un percorso di ricostruzione della classe dirigente, proponendo un'altra visione della politica. Molti dicono che questa amministrazione durerà solo due anni, noi speriamo che ne duri cinque. Vogliamo contribuire a governare questa città, non a comandarla».Si consola con l'essere «l'unico partito del centrodestra», invece, Elisabetta Bianchi che resta fuori dal consiglio insieme a Forza Italia. Una debacle generalizzata quella del centrodestra, in realtà, visto che l'unico di area ad essere eletto è stato Mauro Tirabassi. Fuori resta anche Alberto Di Giandomenico (Sovranità) e fuori resta Sel che fino a febbraio era parte di governo e oggi ha appena il 3%.

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