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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Infrastrutture e trasporti - I tre fronti caldissimi di D’Alfonso. Nuovo consulto dal ministro Delrio per i dossier più controversi nei collegamenti da e per l’Abruzzo. Porto di Pescara, Aeroporto d'Abruzzo e autostrade per Roma. Le prossime tappe

PESCARA Il porto di Pescara, l’aeroporto con il caso della tasse (e gli incentivi) di Ryanair, il maxi progetto da 5,7 miliardi di euro di Strada dei Parchi srl per le autostrade per Roma. L’Abruzzo fa di nuovo tappa dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per cercare di avere prima possibile il semaforo verde sul programma di lavoro. Un ulteriore piccolo passo da parte del governatore Luciano D’Alfonso per sollecitare un’emergenza come quella del porto, per tentare di evitarne un’altra come l’addio di gran parte dei voli Ryanair e auspicare quegli interventi che il Gruppo Toto ha previsto su A24 e A25 in nome della sicurezza. Per quanto riguarda il porto, si è saputo che il 5 luglio il relatore del nuovo piano regolatore dovrebbe conoscere dalla società Betastudio la consistenza del carico idraulico che avrebbe il fiume Pescara una volta tagliata la diga foranea. Sull’aeroporto e quindi sul destino dei voli Ryanair, è atteso il parere definitivo del ministero del Tesoro sull’abbassamento delle tasse comunali. Fermo restando che sia il presidente del Consiglio Matteo Renzi che Delrio si sono già espressi favorevolmente sull’azzeramento del recente aumento delle tasse, così come richiesto dalla società irlandese a livello nazionale. Infine la missione più delicata per D’Alfonso: il piano di Strada dei Parchi. La Regione ha in questo caso rappresentato al ministro quattro condizioni imprescindibili: che gli aumenti dei pedaggi non superino il 2%; che la proroga della concessione sia rispettosa della normativa e cioè che il numero degli anni sia tra sette e dieci; che non sia pregiudicato l’ambiente e che nessun comune subisca un aumento della distanza dall'accesso autostradale o una perdita di comodità e velocità. Le risposte entro breve. Si spera.

PORTO DI PESCARA
Dragaggio, collegamenti. E c'è il rebus della diga

Cambiare, dragare, stravolgere e rilanciare: sono le parole d’ordine che ruotano attorno al porto di Pescara, da anni simbolo dell’arretratezza e dell’inadeguamento infrastrutturale dell’Abruzzo. Da porto canale a porto commerciale a porto inutilizzabile. E pericoloso. Tanto che per rimetterlo a nuovo la Regione ora intende investirci circa 18,5 milioni di euro; 3,5 milioni per manutenzione straordinaria (dragaggio e bonifica) e altri 15 per tagliare la diga foranea e realizzare le altre opere. Questa seconda parte degli investimenti è ricompresa nel nuovo piano regolatore la cui approvazione dovrebbe essere questione di mesi. Nel frattempo tuttavia occorre pensare come lasciare in vita questo porto che fa acqua da tutte le parti. I collegamenti quindi. E’ di pochi giorni fa la notizia che questa sarà l’ultima estate del servizio di traghettamento con le isole croate effettuata dalla società italiana Snav. L'amministratore delegato Raffaele Aiello l’ha detto chiaramente in occasione della fiera nautica Sottocosta indicando nei bassi fondali la causa principale. Il catamarano Snav quest’anno parte per Hvar il 23 luglio fino al 4 settembre in rispetto a un contratto di incentivi della Camera di commercio di Pescara. Chi dopo di la Snav? Lasciare il porto senza un collegamento turistico sarebbe un peccato. Il governatore Luciano D’Alfonso ha nei giorni scorsi “avvicinato” la società di navigazione statale croata Jadrolinija, che aveva coperto la rotta Pescara-Spalato prima della società italiana. Il contatto è stato creato, la disponibilità è stata data. Ma anche in questo caso è vincolante ai fondali.

L’AEROPORTO D’ABRUZZO
Tasse e incentivi: Ryanair aspetta ancora, ma per poco

La buona notizia è che l’aeroporto d’Abruzzo resiste malgrado i tagli finora subiti, con l’addio dei voli Alitalia per Roma, il prossimo dimezzamento della rotta per Milano Linate, la sospensione di Air Vallée per Catania, Olbia e Tirana. I flussi del traffico passeggeri hanno segnato un rialzo seppur leggero, ma fino a quando? Per quanto tempo lo scalo gestito dalla Saga (società regionale) continuerà a registrare dati positivi? La brutta notizia infatti è che a fine giugno scade il contratto con la principale compagnia aerea che opera in Abruzzo, l’irlandese Ryanair che ha fatto con la politica dei low cost un binomio di successo. Michael O’Leary, patron della società low cost, è stato chiaro e lo ha ripetuto anche di recente: se il governo non cancella l’aumento della tasse comunali deciso dal primo gennaio, lascia le basi di Pescara e di Alghero. Il motivo sta nel fatto che non riuscirebbe più ad avere quei margini che le consentono di applicare la formula del suo successo – biglietti a pochi euro – su aeroporti minori e con basso traffico passeggeri. Per l’Abruzzo e per Pescara vorrebbe dire che dal 26 ottobre Ryanair taglia cinque delle sue attuali sette rotte lasciando solo quelle per Bergamo e Bruxelles-Charleroi, le uniche ritenute in attivo (anche con le tasse alte) . L’Abruzzo guida la rivolta degli aeroporti minori sia in sede di commissione europea, affinché possano essere normalizzati gli eventuali incentivi, sia presso il governo, per quel che riguarda le tasse. E sul piatto ripropone quei 5 milioni di euro che offrirebbero a Ryanair la garanzia di poter continuare a volare a tariffe basse da Pescara. La trattativa va a piccoli passi. Ma il tempo scorre...

LE AUTOSTRADE PER ROMA
Il piano delle maxi gallerie «In nome della sicurezza»

Un maxi progetto per accorciare di 30 chilometri l'autostrada Pescara-Roma e L’Aquila Roma, che porterebbe un risparmio per gli automobilisti e una maggiore sicurezza della viabilità (soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti) inventando nuovi tracciati e raddrizzando i tratti sinuosi. Tutto, per mezzo della costruzione di nuove gallerie. Un lavoro di 5,7 miliardi di euro (e l'impiego di 10mila lavoratori) per aumentare la sicurezza di uno dei tratti più frequentati, quello gestito da "Strada dei parchi" del Gruppo Toto, concessionaria per 28 anni. In cambio di questo investimento senza fondi pubblici si chiederebbe allo Stato di allungare la concessione di 45 anni per consentire di incamerare i pedaggi . Il progetto, già presentato al ministero dei Trasporti da un paio di anni, è modulare: dalla riposta che prima o poi arriverà dal Governo si evincerà il tipo d'interventi ed i costi. Tutto nasce dalla volontà di mettere in sicurezza i viadotti dopo mezzo secolo dalla loro realizzazione. L'evento del sisma del 2009 ha inoltre, determinato la necessità di attivare la procedura di revisione della natura dell'Autostrada dei parchi, ritenuta ora strategica per fini di Protezione civile. Le due varianti di cui, sinteticamente, si articola il progetto, sono quella di accorciamento tra Valle Peligna e la Marsica, con la realizzazione di due gallerie; e una al confine tra Abruzzo e Lazio, con il superamento di alcune "storture", come l'alto viadotto di Pietrasecca, che verrebbe abbandonato e ripristinato allo stato naturale. In sostanza il viadotto sparirebbe e l'autostrada si abbasserebbe. A tutto questo si deve aggiungere la messa a norma delle gallerie e i viadotti che restano.

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