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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
allegato: LEGGI L'ARTICOLO
Bus pericolosi, verso lo sciopero di 24 ore. Faisa Cisal e M5s denunciano problemi sui mezzi e nelle sedi

PESCARA Se le cose rimarranno così, fanno sapere i sindacati, fra dieci giorni lo sciopero non sarà più di quattro ore, come accaduto ieri per il distretto provinciale di Pescara, ma di ben ventiquattro, con tanto di manifestazione in viale Bovio, di fronte al palazzo della Regione Abruzzo, per far sentire la protesta. Già, poiché ieri gli autisti aderenti alla Faisa Cisal di Tua, la società che gestisce il trasporto regionale e urbano, sono tornati con uno sciopero di quattro ore, dalle 9 alle 13, a distanza di mesi, a denunciare i disagi che devono affrontare giorno per giorno sui bus del distretto provinciale. L’elenco – snocciolato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa convocata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari nel cortile della sede della ex Gtm – riguarda «il deposito di Penne, totalmente dissestato», fa sapere Angelo Leone, della segreteria provinciale Faisa Cisal di Pescara, «i mezzi fermi nel piazzale, da cui vengono prelevati pezzi di ricambio che mancano, la carenza di igiene nei bagni del personale viaggiante, le paline luminose alle fermate degli autobus non funzionanti, come pure alcune emettitrici dei biglietti a bordo degli autobus». Un problema, quest’ultimo, osservano dalla Faisa Cisal, che genera un inevitabile aumento del numero dei cosiddetti “portoghesi”, ovvero chi viaggia senza biglietto, e alimenta l'evasione dall'acquisto dei ticket. Inoltre, ha sottolineato Leone, «occorrerebbe una parità di trattamento nell’assegnazione dei turni per tutti gli addetti». Leone, inoltre, rileva anche «la mancata applicazione del contratto di secondo livello. In questo senso riscontriamo anomalie», spiega il sindacalista, «nell’organizzazione dei turni, dei riposi, dell’orario di lavoro e delle pause retribuite». Per Carmelo Messina, autista di Tua, i problemi risiederebbero anche nel dispositivo Road map, il sistema in grado di registrare le immagini dentro e fuori dal bus, utili anche per ricostruire le fasi immediatamente precedenti e quelle successive agli incidenti. «I sistemi Road map installati sono 70 su 140 mezzi,», racconta Messina, « ma solo 40 di questi funzionano». Nel mirino degli autisti, sempre riferito durante il sit in che si tenuto ieri mattina e a cui ha preso parte anche il segretario regionale della Faisa Cisal, Luciano Lizzi, sono finiti pure gli impianti di aerazione dei bus, importanti soprattutto in vista della calura estiva. Per Corrado Di Gregorio, altro autista di Tua, «i condizionatori non funzionano, laddove sono stati forniti, sia sul tratto Pescara-Penne, sia sui tratti urbani. E c’è da dire, su questo, che spesso i viaggiatori vengono colpiti da malori durante il viaggio per l’eccesso di caldo. Ma c’è dell’altro», prosegue Di Gregorio: «A volte, quando chiediamo il cambio macchina», fa notare l’autista, «il mezzo che ci arriva ha già alcune spie rosse del cruscotto accese». Altre segnalazioni rimarcate nella manifestazione di ieri mattina riguardano anche la sicurezza della sede distrettuale. I sindacati sull’argomento hanno rilevato che le porte antincendio non funzionano correttamente, in quanto le porte che dovrebbero chiudersi per isolare gli ambienti oggetto dell’incendio, in realtà rimarrebbero sempre aperte. Per il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Pettinari, «l’amministrazione regionale dovrebbe risolvere tutti questi problemi e non sbandierare solamente l’accorpamento delle tre società», ha detto l’esponente pentastellato, riferendosi alla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana, «affermando, peraltro, che va tutto bene».

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