Emergono nuovi dettagli sulla terza inchiesta che ha investito nelle scorse ore la ditta Fratarcangeli e che vede sotto la lente di ingrandimento l'appalto sugli scuolabus a Tortoreto. La procura di Teramo, infatti, ha aperto un fascicolo d'inchiesta per l'ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture. E' la stessa accusa formulata alla ditta di Frosinone già nella prima inchiesta aperta dalla procura di Teramo. Gli uomini delle Fiamme Gialle e della stradale si sono recati due giorni fa in Municipio per ascoltare ex amministratori e dipendenti comunali come persone informate sui fatti ed acquisire atti proprio in merito all'appalto degli scuolabus. Il filone d'indagine a Tortoreto ha preso origine dopo l'esposto presentato lo scorso 30 novembre dal Movimento 5 Stelle alla Stradale di Giulianova. Esposto inoltrato dopo una serie di discussioni sviluppatesi anche in consiglio comunale con richiesta di chiarimenti all'esecutivo e dopo l'affidamento alla Fratarcangeli della nuova procedura di appalto. Al momento, nel terzo fascicolo d'inchiesta nelle mani del sostituto procuratore Davide Rosati nei confronti della ditta di scuolabus, non figurerebbero persone indagate. Sono tre le inchieste a carico della Fratarcangeli in provincia di Teramo.
CONDANNA
Nel frattempo ieri mattina Gianluca Russo, di Sant'Egidio, è stato condannato a cinque anni e sei mesi per una presunta attività di rivendita di autovetture rubate. L'inchiesta, che risale a qualche anno fa (era nelle mani del pm David Mancini, poi passata al sostituto Andrea De Feis), era stata condotta dai carabinieri del reparto operativo di Teramo, diretti dall'allora maggiore Nazario Giuliani, ed aveva permesso di iscrivere sul registro degli indagati quattro persone, tre delle quali ieri assolte. Russo, accusato di riciclaggio, ricettazione e falso, è stato invece condannato in primo grado dal collegio dei giudici presieduto da Flavio Conciatori.