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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
C’è l’Ironman, proteste e ingorghi sulla Tiburtina. Il maltempo ha ridotto circolazione e disagi, ma la chiusura dell’Asse ha creato problemi nell’area metropolitana e al traffico in uscita e in entrata a Pescara

PESCARA Una trentina di auto rimosse e multate perché lasciate in zone vietate, e lamentele da parte di quei cittadini che, per un motivo o per un altro, sono rimasti prigionieri dei divieti causa Ironman, senza contare i residenti dell’area metropolitana che più di altri hanno subìto la chiusura dell’asse attrezzato per consentire la frazione di bicicletta dell’Ironman, ritrovandosi bloccati nei ripetuti ingorghi che si sono creati lungo la Tiburtina dalla tarda mattinata. Eppure, rispetto all’anno scorso, è un bilancio tutto sommato positivo quello almeno tracciato dalla polizia municipale che ieri ha controllato che tutto filasse liscio sul percorso dell'Ironman e che venissero rispettati i divieti di transito e sosta istituti in centro e a Porta nuova. Anche e soprattutto grazie alla pioggia, molti sono rimasti a casa e il traffico è stato contenuto, così come il numero di persone che ha raggiunto il percorso di gara per seguire i triatleti. Immancabili, comunque, le lagnanze di chi si è sentito penalizzato dalle restrizioni alla circolazione e si è rivolto alla polizia municipale e alla polizia stradale per chiedere delucidazioni e segnalare le difficoltà a raggiungere l'abitazione o il posto di lavoro. In particolare, i disagi maggiori li hanno avuti proprio i cittadini che a causa dei divieti sono arrivati tardi sul posto di lavoro o, peggio, che hanno avuto problemi a raggiungere, ad esempio, la guardia medica, come racconta uno dei tanti lettori che hanno affidato alla pagina Facebook del Centro il loro disappunto: «Ho avuto un problema medico non da codice rosso per fortuna. Peripezie per raggiungere la guardia medica....si dovrebbero solo vergognare». E ancora: «Solo disagi per chi lavora», anche se nel dibattito virtuale, c’era anche chi replicava «Ma perché parlar male di tutto ciò... Se era bel tempo sarebbe andato tutto come era deciso .. possono succedere certi inconvenienti». E in effetti pioggia, vento e maltempo hanno contraddistinto la sesta edizione consecutiva dell'IronMan 70.3 Italy, tanto che proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche, subito dopo la partenza degli atleti professionisti e di un centinaio di atleti amatoriali, intorno alle 12 la Capitaneria ha deciso di far sospendere la frazione di nuoto per la mancanza delle condizioni minime di sicurezza. Annullata anche la prova di nuoto del 5i50, la distanza olimpica dell'IronMan che quest'anno debuttava a Pescara. Ma la pioggia è stata protagonista sia all'inizio che alla fine della gara e la conseguenza è stata una spiaggia senza bagnanti e davvero poche persone, rispetto alla folla degli anni precedenti, a seguire le performance degli specialisti del triathlon. Anche la nuova location del lungomare sud per la prova nuoto e per le aree di cambio al termine delle frazioni in mare e in bici, pur essendo più ampia e confortevole rispetto all'area di piazza Primo Maggio, ha contribuito a frammentare ulteriormente il pubblico, con un centro cittadino rimasto vuoto per gran parte della giornata. Diminuito anche il numero di atleti presenti, sia professionisti che dilettanti, mentre tra di loro c’è stato chi si è lamentato di aver percorso tre chilometri in più perché sull'asse attrezzato non era stata segnalata un'uscita. In compenso, rispetto allo scorso anno, notizie positive sul fronte sanitario: si sono contate solo escoriazioni dovute a cadute in bicicletta e qualche leggero affaticamento. A garantire l'IronMan dal punto di vista sanitario sono stati 118 e Misericordia che con centinaia di uomini, postazioni mediche avanzate, ambulanze e mezzi hanno presidiato le strade e il mare. In acqua invece in azione la Federazione italiana salvamento acquatico anche con 3 unità cinofile.

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