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Data: 14/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Spending review bluff Di Matteo fa il golpe polveriera in Consiglio

L'AQUILA La legge proposta da Pierpaolo Pietrucci servirà a risparmiare quasi un milione e mezzo di euro, 320mila dei quali già a partire dall'anno in corso. Una bella sforbiciata ai collegi dei revisori contabili, tutti ridotti da tre ad un solo componente: Arap, Csi, Arit, Ater, Arta, Ersi, Adsu, Asr. In tutto oltre venticinque poltrone in meno: un esempio di spending review che, però, ha rischiato ieri di essere vanificata da un emendamento infilato, inatteso e all'insaputa di molti, dall'assessore Donato Di Matteo. Una specie di omnibus in salsa minore, alla quale avrebbero contribuito parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione (del centrodestra), tutti solidali nel distribuire oltre due milioni di euro (2,1 per la precisione) a diversi Comuni per i più disparati scopi. Con il risparmio sui revisori che si sarebbe andato a far benedire. Un parcheggio a Rosciano (330mila euro), la circumvallazione di Picciano (200mila), la viabilità comunale a Torre de' Passeri (150mila), a Bisenti (120mila), a Collecorvino (90mila), ad Elice (100mila), a Canistro (50mila), a Tagliacozzo (50mila), a Civitaquana (40mila), a Tossicia (50mila), a Castiglione Messer Raimondo (40mila), a Pizzoli (60mila), a San Benedetto dei Marsi (50mila). Ma anche la ristrutturazione della Vecchia fonte dei leoni a Mozzagrogna (100mila), il recupero degli organi antichi di San Valentino (200mila), il campo sportivo di Orsogna (70mila), la piazza della Beata Vergine a Pianella (50mila), i marciapiedi a Cappelle sul Tavo (90mila) e a Canosa Sannita (80mila), macchinari e automezzi per l'Unione montana del Sangro (100mila) e persino un progetto di gemellaggio tra Atri e la Francia (80mila).
LA SOLITA STORIA E insomma la solita storia di bende e prebende, cambiali e crediti del post e ante voto. Che con il risparmio e la programmazione ha poco a che fare. E anche con la spesa oculata. Tant'è che in maggioranza c'è chi ha perso le staffe, un po' per il metodo è un po' per non essere stato neanche invitato al tavolo della spartizione. Toni accesi e nervi tesi e alla fine, l'emendamento, il presidente Giuseppe Di Pangrazio, ha preferito non ammetterlo. In una seduta, poi, che era già abbastanza agitata per le ore che passavano e la partita di esordio della nazionale agli Europei che si allontanava. In questo clima si è discusso una delibera importante e necessaria, anche per presentarsi il 20 giugno prossimo alla conferenza dei servizi sulla Fondovalle Sangro (una partita da 190 milioni di euro) con tutte le carte in regola. L'opera infatti è inserita nel Prit, il piano regionale integrato dei trasporti, una sorta di piano regolatore delle infrastrutture insomma nel quale rientrano tutte le opere pubbliche progettate in Abruzzo e la cui gestazione era già partita sotto la legislatura di Gianni Chiodi.
L'APPROVAZIONE DEL PRIT L'approvazione del Prit, in pratica, consentirà ai Comuni e agli altri enti proponenti (Anas, Ferrovie, ecc) di evitare di ripercorrere gli iter autorizzativi, perché con esso si va in deroga alle Vas (valutazione ambientale strategica). Per questo il centrodestra ha preteso, sotto la minaccia di un fiume di emendamenti, di specificare che nel Piano non rientrassero come già approvate le opere del Masterplan che erano state inserite, a dire il vero solo come presa d'atto, dalla maggioranza. Specificazione inutile ha spiegato D'Alfonso perché con la riforma Madia le opere di rilevanza strategica, saranno oggetto di dimezzamento dei tempi di istruttoria. Il Prit, ora, permetterà di dare seguito alle opere già previste da tempo: Alla giunta Chiodi l'onore di averle disegnate ha aggiunto D'Alfonso a noi quello di portarle a compimento con i bandi che partiranno tra venticinque giorni. Siamo partiti dalla precedente programmazione, dalla Vas acquisita per tutte le opere inserite nel Prit, compresa la Fondovalle Sangro commenta Camillo D'Alessandro -, ed abbiamo aggiornato la programmazione con le opere divenute prioritarie rispetto alla precedente programmazione a partire della nuova programmazione prevista dal Masterplan, dall'estensione dei corridoi TEN-T ottenuta da Regione Abruzzo.

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