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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tpl, poca concorrenza: nel Lazio il 70% delle perdite

Servizio scadente, mancanza di concorrenza. E soprattutto una montagna di debiti. Ecco la fotografia impietosa di metro, bus e ferrovie di Roma e del Lazio scattata dall'Antitrust o, più precisamente, dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Si legge nella relazione: «Quasi il 70 per cento delle perdite del settore, considerando le società a partecipazione pubblica, riguarda la Regione Lazio. Anche nei grandi centri urbani il fondamentale diritto alla mobilità non è assicurato in modo uniforme: anzi, a volte l'offerta è peggiore proprio nelle zone frequentate dagli utenti con redditi minori. Insomma, nonostante i rilevanti esborsi di denaro pubblico, non c'è equità sostanziale nell'accesso ai servizi di trasporto pubblico né sono state intraprese politiche efficaci per sviluppare la mobilità sostenibile».
C'è anche un paradosso, ma questo vale in tutto il Paese: l'offerta di trasporto pubblico è di pessima qualità, ma sovradimensionata «rispetto alla domanda effettiva, che spesso rimane però insoddisfatta». C'è poi il nodo - irrisolto a Roma - della totale mancanza di concorrenza. I servizi pubblici di trasporto pubblico non vengono messi a gara. Scrive l'Antitrust: «I servizi del trasporto pubblico locale sono ancora, in prevalenza, gestiti in base a contratti in esclusiva affidati direttamente a imprese partecipate dagli enti locali o, nel caso del ferro, a Trenitalia. Sono state fatte poche gare, spesso male». Si tratta di una descrizione che appare perfetta per Roma. Aggiunge l'Antitrust: «Alla luce delle migliori pratiche internazionali, gestioni efficienti e servizi di qualità non dipendono tanto dalla proprietà, pubblica o privata, delle imprese, ma dalla presenza di meccanismi, come quelli messi in moto dalle gare, che stimolano le imprese a comportarsi in modo virtuoso. L'apertura alla concorrenza del settore potrebbe, dunque, contribuire in modo rilevante a risolvere i problemi riscontrati, in modo da allentare la pressione sulla spesa pubblica ma garantendo anche un più ampio godimento del diritto alla mobilità».
IDEE
E qui si arriva alle proposte dell'Agenzia, tenendo conto che il settore impegna 7 miliardi di euro di fondi statali e ne genera quasi 11 di ricavi, con la vendita dei biglietti che copre appena il 30% dei costi. Ma solo il 14,6% degli spostamenti urbani avviene con mezzi pubblici. «Occorre favorire il ricorso alle gare con meccanismi volti a responsabilizzare le amministrazioni, premiando quelle più virtuose al momento del riparto dei fondi pubblici e aumentando la trasparenza del loro operato».

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