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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Intervista a Donato Di Matteo (*) - «Ma quale golpista non prendo lezioni da certi consiglieri»

L'AQUILA Assessore Di Matteo, dicono che qualcuno ha voluto metterle lo sgambetto in consiglio l'altro giorno bocciando il suo emendamento che prevedeva finanziamenti per 2,1 milioni di euro a diversi Comuni.
Non sono io il golpista, mi sono limitato a recepire le istanze di alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione che si sono fatti promotori delle esigenze dei vari territori. Leggendo la destinazione dei soldi si capisce anche chi sono. Io, insomma, ho fatto quello che doveva fare qualcun altro, dando voce ai consiglieri regionali.
Converrà che il metodo, però, è quello, non proprio ortodosso, del santo in Paradiso.
Non si tratta come si è detto di una legge omnibus, ma di un legittimo interesse dei Comuni ad avere risposte. Sarei d'accordo nel fare i bandi, se si facessero. Non trovo nulla di sconveniente sul fatto che i consiglieri regionali possano avere voce in capitolo.
Oltre alle strade, però, c'erano soldi anche per gli organi di San Valentino e per un gemellaggio tra Atri e la Francia.
Gli organi di San Valentino vanno recuperati come è stato fatto per quelli di Pineto.
In tempi di spending review, però, sarebbe più opportuno individuare delle priorità di spesa.
Non mi parli di spending review e soprattutto non lo facciano alcuni consiglieri di maggioranza che poi sono quelli che hanno prodotto uscite di denaro senza criterio. Quelle sì leggi omnibus, quando si tratta di farle a casa loro.
La legge sulla riduzione dei revisori contabili presentata da Pietrucci non è però una omnibus.
Non prendo lezioni dai colleghi consiglieri io, specie da quelli che in questi due anni si sono prodigati in distribuzioni di fondi ad amici e compaesani. Prima di ridurre il numero dei revisori, ci sarebbe molto altro da fare per arginare la spesa pubblica.
Ad esempio?
Ci sono leggi ferme in commissione da anni e che, se approvate, consentirebbero notevoli risparmi. Parlo di quella sulla riforma delle Ater, ad esempio, dove continuano ad esserci una decina di costosissime commissioni. O la legge sul Parco Velino-Sirente e ancora quella sulla Montagna. Invece di fare provvedimenti tampone, si dovrebbe lavorare su leggi quadro organiche.
E perché non vanno in porto?
Questo deve chiederlo ai presidenti di commissione, dai quali vorrei sapere anche con quale criterio stabiliscono di discutere uno piuttosto che un altro provvedimento. Non certo secondo un ordine cronologico.
Di Matteo sembra essere uno scomodo in maggioranza, penso alla designazione del candidato per Penne, o al destino della Majella-Morrone.
Non voglio parlare di questo pubblicamente. Sono questioni che porrò all'interno del mio partito

(*) Assessore regionale ai lavori pubblici

Sospiri: «Quanti invidia in maggioranza»

L'AQUILA L'abbaglio di cui è stata vittima la maggioranza di governo, che non ha voluto votare quell'ottimo emendamento, è stata scatenata, evidentemente, dall'invidia nei confronti dell'assessore Di Matteo o da divisioni interne, che sono problemi del Governatore. Trova un alleato inatteso in Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, l'emendamento bloccato l'altro giorno in consiglio per l'assegnazione di 2,1 milioni di euro a diversi Comuni della regione. Avevamo a disposizione cospicue risorse finanziarie-capitolo investimenti, frutto dell'attività di recupero dei bolli auto e moto non pagati dagli abruzzesi - continua Sospiri - soldi che devono essere restituiti agli abruzzesi facendo confluire quelle somme a favore dei piccoli Comuni ed Enti per finanziare lavori pubblici di messa in sicurezza e di miglioramento urbano. Tanto è convinto dell'operazione Sospiri, che annuncia che sarà il centrodestra a ripresentare il provvedimento assolutamente nobile. Unica eccezione - conclude - sono due interventi inseriti dall'assessore Di Matteo stesso e che puntano a finanziare due progetti culturali, ovvero il recupero di organi antichi a San Valentino e un progetto di gemellaggio tra Atri e la Francia, ma di quelli la maggioranza deve chiedere conto al suo assessore.

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