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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/06/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Camerata Federica di Lilli Mandara

Insomma, uno scivolone. Di quelli rocamboleschi: ieri il sottosegretario Federica Chiavaroli, impegnatissima in altre occasioni a sottolineare il suo ruolo pro-immigrati, ha dovuto prendere carta e penna e scrivere due righe a favore di Casapound, pur di difendere la scelta di Errico D’Amico, candidato sindaco a Lanciano in quota centrodestra, e della sua fresca apparentata Tonia Paolucci che si porta dietro tre liste civiche più Casapound.

Un affronto, un insulto, una becera campagna acquisti fatta alla faccia della città medaglia d’oro alla Resistenza. Ieri sono intervenuti i parlamentari abruzzesi che hanno scritto una lettera ai presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso, e poi è stata la volta della Chiavaroli: parole deboli, imbarazzate e imbarazzanti per tutto il centro destra moderato.

“La presenza di Casapound è stata strumentalizzata – dice la Chiavaroli – Fa molto rumore e passa sui giornali, cosa che non succede per l’accordo, che è stato fatto sui programmi e sull’idea della città”.

Un “naturale approdo” lo chiama la Chiavaroli.

“E’ un accordo fatto complessivamente, parlando personalmente con il candidato D’Amico, un candidato di area moderata, un cattolico, e per questo ho consigliato io di raggiungere l’accordo”.

Il sindaco di Lanciano Mario Pupillo con l'avvocato Russo e il segretario Pd Marongiu
Il sindaco di Lanciano Pupillo, l’avvocato Russo e Marongiu segretario Pd
Se ne assume la paternità. Indifferente a quei saluti romani che hanno impazzato sui social da giorni, indifferente anche alla storia di Lanciano, che ieri l’avvocato Domenico Russo ha ricordato con una lettera indirizzata a D’Amico:

“Alle prime obiezioni che ti sono state mosse circa il fatto che, con tale alleanza, ti candidi a governare una città distintasi nella lotta partigiana, hai replicato: “noi non strumentalizziamo né i morti né gli eroi”. Giusto – continua Russo – non dovevi farlo, bastava solo che li rispettassi”.

Insomma D’Amico è accusato di tradimento: pur di vincere, pur di racimolare qualche consenso in più, il candidato di centrodestra è disposto a tutto:

“Per te – gli dice Russo – un accordo spartitorio vale più della coerenza con i tuoi valori ideali e politici”. La sua è una ricetta politica “al sapore di olio di ricino”.

E così ieri anche i deputati e senatori Pd Amato, Castricone, D’Incecco, Fusilli, Ginoble, Pezzopane e Melilla hanno ricordato
 che

«Il 25 settembre 1952, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, riconoscente al popolo lancianese per il supremo e nobile sacrificio, decorava, con medaglia d’oro, la città, al Valor Militare con questa motivazione: Forte città dell’ Abruzzo di nobili tradizioni patriottiche e guerriere, insofferente di servaggio, reagiva ai soprusi della soldataglia tedesca con l’azione armata dei suoi figli migliori. L’intera popolazione, costretta ad assistere in piazza al martirio di un cittadino, valoroso combattente legato ad un albero, accecato e trucidato per ammonimento ai civili, sorgeva in armi”.

Quel che accadde dopo lo sappiamo tutti:

“Sottoposta prima ad atroci rappresaglie -motivava Einaudi – poi alle dure azioni di fuoco degli Alleati, infine ai massicci bombardamenti dei Tedeschi, la città di Lanciano presa nella linea del fuoco, subiva radicali distruzioni mentre più di 500 abitanti perdevano la vita. Per nove mesi di dure prove la popolazione di Lanciano forniva valorosi combattenti per la lotta di liberazione, sosteneva la resistenza, dava tutta nobile esempio di patriottismo e di fierezza”.


Ecco, per un pugno di voti il candidato sindaco D’Amico dimentica tutto questo.

“Lanciano, medaglia d’oro dei Martiri ottobrini, corre il rischio di vedere in Consiglio comunale gli esponenti del saluto romano, della destra più nera e della xenofobia: non ce li porta il popolo, ce li porta l’opportunismo e il calcolo di chi volendo vincere a tutti i costi, rinnega la storia”, concludono i parlamentari di centrosinistra.

L’unica voce stonata, quella di Federica Chiavaroli: no, non è strumentalizzata la vicenda Casapound, caro sottosegretario. Bisogna avere rispetto per la storia e per i valori di una città. Bisogna anche rinunciare a vincere, bisogna anche fare un passo indietro, qualche volta.
ps: non si può stare con Renzi a Roma, con Gerosolimo a Sulmona, con gli immigrati in prefettura, a braccetto con i vescovi e con Casapound a Lanciano. Per poi cavarsela con quella consunta parola: strumentalizzazione. No.

ps2: poi, lasciamo perdere Pupillo: un altro che usa i martiri lancianesi a fini elettorali. Ieri comizio dietro al Monumento, della serie: i Martiri sono cosa nostra. Non ci facciamo mancare niente, a Lanciano, eh.

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