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Data: 17/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac tra scioperi e disservizi da scandalo a bacino di voti. M5S-Pd, scintille sugli scioperi Atac Rughetti: «Mai più durante le partite»

ROMA Alla stregua del destino cinico e baro che costringe tutti i giorni i romani e i turisti a fare i conti con i peggiori trasporti d'Italia, adesso arriva la «coincidenza». E cioè quella evocata dalla grillina Virginia Raggi sullo sciopero di lunedì scorso, convocato dai sindacalisti dell'Ugl proprio in concomitanza con la prima partita dell'Italia agli Europei. Una casualità, per la pentastellata. Che fa il paio con gli scioperi bianchi degli ultimi due capodanni e con le serrate improvvise del primo mini-sindacato che si alza la mattina e dice che no, signori e signore, potete anche scendere dalla metro o dagli autobus, tutti a piedi. Il governo la pensa diversamente, tanto che ieri il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti ha detto che bisogna «intervenire sul tema degli scioperi il venerdì e durante le partite».
Ma i mali di Atac, 11.700 dipendenti, oltre 2mila mezzi a disposizione (ma quasi la metà è ferma ai box per guasti, ci sono treni con più di 60 anni), sono tanti. Sprechi, scelte strategiche sbagliate, «il consociativismo tra politica e sindacati che ha prodotto danni irreparabili», come scrisse l'ex diggì Francesco Micheli in una relazione riservata. Al confronto sembra quasi un peccato veniale la fuga domenicale degli autisti a fare i rappresentanti di lista nei seggi (oltre 850 all'ultima tornata), con la soppressione di un terzo delle corse dei bus.
CONTI IN ROSSO L'ultimo di una serie di tic che hanno reso la municipalizzata della Capitale un caso quasi irriformabile. Un'azienda da anni sull'orlo del default: oltre un miliardo di debiti; bilancio in rosso di 70 milioni nel 2015 e una perdita prevista di 30 milioni per il 2016. Dove il personale va da una parte e la dirigenza dall'altra: con una lunga letteratura fatta di procedure opache e gare truccate. Dall'acquisto gonfiato degli pneumatici per i bus (casualità, gli ordini li riceveva la ditta di un funzionario di Atac in aspettativa) al business per la gestione delle mense aziendali, un assegno da oltre 4 milioni di euro che per 40 anni la partecipata del Campidoglio ha girato a una società controllata dai sindacati, senza avere la minima idea di quanti pasti venissero effettivamente erogati. E proprio sui sindacati, ora, si allunga l'ombra dell'ultimo scandalo: un'altra Parentopoli (dopo quella del 2010 che aveva riguardato i politici), che coinvolge 350 dipendenti imparentati con i sindacalisti interni. Tutti assunti, negli ultimi dieci anni, a chiamata diretta. Senza passare per un concorso. Perfino il capo dell'organizzazione che ha convocato lo sciopero durante Italia-Belgio aveva la moglie assunta in Atac.
IN PROCURA Insomma, non proprio un'azienda modello. Dove i sindacati hanno surfato l'onda della politica a seconda delle stagioni, rimanendo sempre a galla. Adesso è l'ora dei cinque stelle, e bisogna adeguarsi. Molte mini-sigle parteggiano apertamente, come quella fondata da un'autista-pasionaria, Micaela Quintavalle, che convoca uno sciopero al mese per bloccare i trasporti di Roma. Ma anche i confederali oggi non tifano Pd. «A questo giro, non ci sono stati nostri candidati nelle liste di Giachetti», dicono pure dalla rossa Cgil. Pochi giorni fa, i confederali hanno interrotto qualsiasi canale di comunicazione con il nuovo direttore generale Marco Rettighieri, che dal quartier generale via Prenestina sta facendo la spola in Procura con le mani piene di faldoni sugli sprechi. E anche lui adesso, in caso di successo del M5S, rischia di essere messo da parte in nome della difesa degli «autisti che sono costretti a guidare in condizioni disastrose e sono sempre presi di mira come bersaglio dai cittadini esausti», che è la linea della Raggi. Un messaggio dal potenziale di voti a cinque cifre: 11mila, quanti sono i dipendenti della società.

M5S-Pd, scintille sugli scioperi Atac Rughetti: «Mai più durante le partite»

Lo sciopero all'Atac durante Italia-Belgio? Secondo Virginia Raggi è successo tutto per caso. «Per me è una coincidenza» dice testuale la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle. Parte da questa difesa dello sciopero targato Ugl la polemica sull'Atac, l'azienda dei trasporti che, come la stessa Raggi ricorda, «versa in condizioni pessime». Alle coincidenze non crede Angelo Rughetti, Pd, sottosegretario alla Pubblica amministrazione: «Il tema delle assenze e degli scioperi proclamati il venerdì o quando c'è la partita è un problema serio, su cui dobbiamo intervenire». Il pensiero va anche alle assenze dei vigili a Capodanno: «Sono ancora lì ma c'è un'indagine in corso e la procura sta approfondendo, con 73 indagati».
SBANDO Ma lo scontro è tutto su Atac: il senatore Pd, Stefano Esposito, applaude all'operazione di pulizia del nuovo direttore generale Marco Rettighieri; la Raggi al contrario è freddina su una sua conferma: «Ne parleremo». Rettighieri attacca un vecchio sistema di potere che metteva insieme partiti e sindacati. Spiega in un colloquio con Tele Radio Più: «Mi sto esponendo perché ritengo giusto farlo. Non penso al futuro ma al presente e a cosa bisogna fare. Mi stupisco di chi mi ha tacciato di comportamento anti-sindacale ma io difendo il patrimonio aziendale che sono i lavoratori, per la maggior parte persone oneste. Ho ricevuto decine di messaggi di colleghi macchinisti, autisti che mi confortavano dicendomi di andare avanti. Poco tempo fa mi sentivo solo, circondato dagli indiani, ora mi sento meno solo. La situazione è cambiata, alcune persone sono state allontanate, altre sono state rimesse in luce perché lo meritavano. Ma la lotta è sempre dura. Dobbiamo rinnovare il parco mezzi vetusto attraverso risorse interne e soprattutto finanziamenti che ci devono arrivare da Regione e Comune di Roma».
CAMBIARE Esposito accusa la Raggi di stare dalla parte di quei sindacati che non vogliono il cambiamento in Atac: «La Raggi offende i romani. Definisce una coincidenza lo sciopero proclamato dall'Ugl in concomitanza della partita dell'Italia. Sciopero appoggiato e sostenuto dalla leader del sindacato CambiaMenti vicina ai 5 stelle. Capiamo l'imbarazzo visto che il suo capo Grillo poco tempo fa annunciava tagli drastici al personale amministrativo. Ancora una volta la Raggi non pronuncia una parola chiara, solo ambiguità. Conosco le difficoltà di Atac per questo vorrei sapere se la Raggi appoggerà Rettighieri e il tentativo di risanare l'azienda». Ernesto Carbone, della segreteria nazionale del Pd: «Raggi paga una cambiale politica ai sindacalisti suoi sostenitori noti per mandare in tilt Roma». Virginia Raggi, nella ormai celebre esternazione sullo sciopero che per solo una coincidenza è stato fatto durante Italia-Belgio, ha anche detto: «Gli autisti sono costretti a guidare in condizioni disastrose e sono sempre presi di mira come bersaglio dai cittadini esausti. Atac deve dare delle risposte. Le cose che ha scoperto Rettighieri noi le abbiamo già denunciate». E qui si torna al dg di Atac che non si è limitato alle parole ma ha portato le carte in procura. Un altro punto di vista delle macerie trovate da Rettighieri: «Il 25% degli utenti dei bus non paga il biglietto e ciò provoca un danno tra i 70 e gli 80 milioni di euro. Per quanto riguarda le metro, l'evasione è pari a circa l'8-10%. Sarei per la reintroduzione del bigliettaio e sto spingendo in questo senso. Ma a Roma c'è un senso civico veramente basso. Ripariamo le macchine che emettono biglietti, ma le rompono in continuazione».

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