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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/06/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
Atac, il nuovo sindaco dovrà trovare 80 milioni. Di nuovo a un passo dalla bancarotta. Per il quinto anno di fila.

Atac di nuovo a un passo dalla bancarotta. Per il quinto anno di fila. Mentre il commissario straordinaro Francesco Paolo Tronca dirotta altrove i 57 milioni promessi per gli investimenti su binari e manutenzioni straordinari. Così, il primo pensiero del nuovo sindaco sarà necessariamente quello di trovare 80 milioni di euro per ripianare l’ennesima perdita della municipalizzata dei trasporti. Fa nulla se questa volta il rosso è dimezzato rispetto all’anno passato: o si trovano i soldi entro un mese, o addio Atac. Dopo la consueta «approvazione con riserva» del bilancio 2015 da parte del collegio sindacale, oggi l’Assemblea dei Soci rinvierà qualsiasi decisione in attesa dell’insediamento del nuovo primo cittadino.
Quest’ultimo, se sceglierà come probabile di non far fallire l’azienda, sarà costretto a violare per l’ennesima volta al diktat della Corte dei Conti, che vietava «aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito e garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite d’esercizio». La questione, inascoltata, fu posta esattamente un anno fa dall’ex consigliere capitolino Ignazio Cozzoli, alla proposta – poi passata – della Giunta Marino di salvare l’azienda attraverso il trasferimento di 40 milioni cash e 140 milioni in mezzi (18 treni metro B). La «mozione Cozzoli», in Commissione Bilancio fu sposata anche dall’attuale candidata sindaco del M5S, Virginia Raggi, anche alla luce dei pesanti rilievi dell’Oref. A distanza di un anno, nel caso andassero al governo, i pentastellati potrebbero comunque scegliere di dare l’ennesima possibilità all’azienda capitolina, anche alla luce delle rassicurazioni formulate in queste settimane dal dg Marco Rettighieri – la perdita non è riconducibile alla sua gestione – ma questo significherebbe varare subito un bilancio di assestamento lacrime e sangue. Oltre agli 80 milioni necessari per ripianare la perdita, vanno recuperati i quasi 60 milioni promessi da Tronca per aggiustare le metro A e B, interventi sacrificati, pare, per tenere a galla Roma Metropolitane. A proposito di Rettighieri, ieri la candidata sindaco del M5S non ha chiuso la porta a una possibile riconferma del tanto apprezzato dg, voluto dal Dem Stefano Esposito: «Lo incontrerò e ne parleremo».

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