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Data: 17/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Qui Roseto - Dal turismo alle buche. 11 domande ai candidati. Ballottaggio, confronto tra Pavone e Di Girolamo nel dibattito del Centro. Fra i temi affrontati il futuro dell’Arena 4 palme e le privatizzazioni

Complessivamente sono circa 21.200 gli elettori rosetani (10.300 donne e 10.900 maschi) chiamati alle urne domenica nelle 22 sezioni per scegliere il nuovo sindaco fra i due aspiranti in competizione aò ballottaggio. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 22. Quasi 1.500 elettori (800 maschi e 700 femmine) sono residenti all’estero, pertanto potranno votare solo tornando a Roseto. Il sito del Comune di Roseto offre ai cittadini la possibilità di seguire in diretta l’aggiornamento dei dati dello spoglio delle schede. La sezione appare sulla home page, cliccando sul link in alto “E- Gov”: si prosegue ciccando sul link in azzurro “Clicca qui per effettuare l’accesso” e poi di nuovo in alto al link “Il Comune informa”. Inoltre in municipio sarà allestita, nella sala consiliare una sala stampa.

ROSETO Facce più stanche, espressioni a tratti tirate. La tensione di due mesi e passa di campagna elettorale si fa sentire sui due candidati sindaco di Roseto, Enio Pavone e Sabatino Di Girolamo, rispettivamente per la coalizione di centrodestra e di centrosinistra. Il secondo forum organizzato dal Centro in questa tornata elettorale alla Villa comunale è stato moderato dal nostro direttore Mauro Tedeschini. I due sfidanti al ballottaggio hanno risposto alle domande poste dal direttore duellando senza mai trascendere, in un clima di reciproco rispetto. Quanto ha speso per la campagna elettorale e chi l’ha finanziata? Pavone: «La cifra è imposta dalla legge, in base al numero degli abitanti. La cifra è intorno ai 40mila euro: il mandatario elettorale rendiconta tutto, con l’elenco dei finanziatori». Di Girolamo: «Quarantamila euro, raggiunti con donazioni che saranno rendicontate dal manadatario elettorale». Migranti: gli arrivi continuano. Se domani il prefetto le dicesse: «Vi mando altri 50 profughi» lei che farebbe? D.G.: «Direi di no, ma non credo che i Comuni possano impedire gli arrivi. Roseto ha già dato abbastanza ospitalità e ha dimostrato solidarietà. In ogni caso farei una convenzione per destinarli a lavori socialmente utili, magari nella cura del verde. Vederli sul lungomare a far niente non è bello. Ma è un problema che ci sovrasta: Renzi sta cercando di far capire che è un problema dell’intera Europa. Ci vuole una selezione nei Paesi d’origine». P.: «Finalmente l’ha capito anche Renzi. Vanno assistiti nei loro Paesi: vanno aperti dei campi lì. Il genocidio nel Mediterraneo è sulla coscienza dei governanti europei. Il paradosso è che agli italiani che mi hanno chiesto: “Posso essere ospitato anch’io nel residence Felicioni?” ho dovuto dire di no. I sindaci sugli arrivi non hanno potere, nonostante gli effetti che gli arrivi creano, ad esempio al turismo». Collegato è il discorso sulla sicurezza. Che voto dà alla situazione a Roseto? Pensa di usare di più la municipale? P.: «Ora darei un 8, i dati sono confortanti e questo grazie alle forze dell’ordine, seppure siano presenti in maniera piuttosto ridotta. Con i 13 dipendenti, la polizia municipale non può fare altro. D’altronde l’organico non lo possiamo rimpolpare per il blocco del turn over e l’obbligo di assorbire i dipendenti della Provincia. Abbiamo intenzione di coinvolgere la polizia privata in certi servizi, come il controllo del territorio di notte». D.G.: «Io dò un 7, non un 8. Il comandante della legione carabinieri di Chieti ha detto che c’è un aumento dei furti e degli atti vandalici. Io stesso, due giorni fa, ho avuto l’auto rigata. Io appena sarò sindaco proporrò un “patto per la sicurezza, con il sottosegretario Bocci che sarà anche alla chiusura della mia campagna elettorale: prevede l’elevazione a tenenza della caserma dei carabinieri, importante non per il rango, ma per la dotazione di personale, avrà 25 carabinieri. Poi da potenziare è la videosorveglianza. E va incrementato l’organico della polizia municipale: le assunzioni si possono fare perchè si tratta di sicurezza. I privati si possono coinvolgere, soprattutto per chi organizza manifestazioni serali». P.: «I concorsi, comunque, per la polizia municipale non si possono fare». Gli uffici comunali vanno bene così o si devono razionalizzare? D.G.: «La macchina amministrativa va rideterminata. Quando ero assessore al personale ho cercato di impostare la pianta organica partendo da quattro dirigenti per poi creare una fascia intermedia di funzionari. Oggi abbiamo una struttura comunale acefala perché mancano i dirigenti. Non credo alle esternalizzazioni, non prima di aver guardato al proprio interno per ottimizzare le risorse a disposizione». P.: «Abbiamo già guardato e con le nostre forze non riusciamo a garantire tutti i servizi. Molte scelte sono obbligate dalle leggi: posso già dire che il Comune per i prossimi mesi avrà un solo dirigente, il vincitore di un concorso, e quelli in scadenza di contratto non potranno essere riconfermati. Continueremo con la rotazione per i funzionari, in linea con le norme anticorruzione. Con gli addetti che abbiamo non possiamo curare i 17 ettari di verde pubblico: anche questo servizio dovrà essere affidato a privati». Quale sarà la sua squadra di assessori? P.: «Saranno persone qualificate, con risultati elettorali importanti. E’ importante per la democrazia: è rimasta solo l’elezione diretta del sindaco e del presidente della Regione. Abbiamo invece un parlamento di nominati. Roseto ha due parlamentari, Ginoble e Sottanelli che hanno riportato ben poco a favore della città». D.G.: «Non mi sono posto il problema. “Ad ogni giorno basta la sua pena”, si dice. pensiamo a vincere. Poi saranno nominate persone di esperienza e qualità. Giovani assessori affiatati e competenti, che portino soluzioni ai problemi». Un problema molto sentito riguarda le buche. D.G.: «Faremo un piano di manutenzione straordinaria e uno pluriennale per le strade interpoderali. E’ un tema centrale: negli incontri preliminari è emerso che la gente non vuole chissachè, ma la manutenzione del territorio. Molti risiedono sulle colline: le strade sono in condizioni pietose». P.: «E’ stato fatto il possibile. Abbiamo destinato in bilancio 500mila euro per la manutenzione stradale, usando tutta la capacità di indebitamento. Abbiamo mandato tutto in Provincia per i nulla osta. I cittadini che vedranno i cantieri sanno che sono opera dell’amministrazione Pavone». Parliamo di povertà. Rispetto a cinque anni fa l’economia locale è migliorata? P.: «Le aziende continuano a chiudere. Se avessi più soldi aiuterei di più la gente in difficoltà, ma purtroppo non è così. Il nostro cavallo di battaglia continua a essere il sostegno incondizionato alle imprese, l’unico modo per creare lavoro, mentre il Pd ha sempre votato contro ogni nostra iniziativa in tal senso». D.G: «Attenzione massima a chi vive nel disagio. Questo come misura tampone, poi cercheremo di attivare le sinergie con Regione, Provincia e governo per attrarre nuove imprese. I nostri ‘no’ alle varianti hanno avuto sempre fondati motivi: prima di concedere agevolazioni vanno studiati i piani industriali e le soluzioni tecniche proposte come contropartita. Detto questo, ponti d’oro alle imprese che vogliono investire con progetti seri». Roseto è una città turistica: che turismo immaginate? D.G.: «E’ l’architrave dell’economia di Roseto, vocata su un turismo familiare. Ma bisogna puntare anche sui giovani, che hanno diritto ad avere spazio per il divertimento. Va assicurato, nel rispetto del decoro cittadino e delle esigenze di chi alle 2 di notte vuole dormire. Significa che gli esercenti devono rispettare le leggi per evitare rumori». P.: «Per il turismo abbiamo fatto parecchio, dal primo sito turistico alla richiesta della gestione dello Iat, che adesso è chiuso di sera, il sabato e la domenica. Noi pensiamo di metterci dentro dei giovani e di tenerlo aperto fino a mezzanotte e nel week end». Arena4Palme e pallacanestro, ci sarà un futuro per entrambi? P.: «La funzione del Comune non è dare soldi a società professionistiche ma di sostenere lo sport giovanile. Il nostro aiuto passa attraverso il sostegno alle imprese che possono sponsorizzare la squadra. Per l’Arena4Palme, siamo già pronti all’acquisizione dell’impianto con un project financing, che prevede anche la realizzazione di parcheggi. In totale possiamo avere oltre 10 milioni da spendere». D.G.: «I progetti hanno il sapore di spot elettorali. Non so come altro definire proposte protocollate in fretta a pochi giorni dal voto, senza dare la possibilità alla minoranza di studiarle per valutarne l’efficacia e verificare i benefici per la collettività. Vogliamo vederci chiaro prima di dare un parere. Per il basket non mi sembra che i rapporti con l’attuale società siano idilliaci, almeno a giudicare dalle affermazioni della dirigenza: è un segnale che le cose sono assai diverse da come le descrive Pavone». L’ambiente è un valore aggiunto anche per il turismo. P.: «C’è la riserva Borsacchio di cui abbiamo approvato la riperimetrazione (e il Pd ha votato no) e di recente abbiamo affidato gli incarichi per la stesura del Piano di assetto naturalistico (Pan). Faremo parchi per cani e cavalli, abbiamo pulito la fontana dell’Accolle e gli antichi percorsi, stiamo completando le piste ciclabili e partirà la realizzazione del ponte sul Vomano». D.G.: «Tra le nostre priorità c’è il piano di incremento del verde pubblico con la creazione di un parco periurbano a ridosso della collina. Inoltre verranno piantati nuovi alberi nella zona di viale Makarska, così come oleandri e rose che sono il simbolo della città. Entro un anno vogliamo avere il Pan della riserva Borsacchio, mentre non ci spieghiamo perchè il Comune ha affidato l’incarico a tecnici di fiducia dopo che la Regione ha disposto il commissariamento dell’area». Alcuni servizi sono stati privatizzati, è giusto? D.S.: «Non ho ostilità alla collaborazione con i privati, ma sono grandi operazioni che la città ha diritto di ponderare. Ma la giunta ha lasciato a lungo Roseto in abbandono e in corner ha deciso di approvare progetti». P.: «Quella di Pavone è l’amministrazione del fare, il Pd è il partito del no. Se lei vincesse ci sarebbe un monocolore Pd e alcune famiglie si riprenderebbero Roseto. Noi abbiamo una pluralità di idee con le 6 liste che mi sostengono: non ci sarà mai un notabile che ordina al sindaco che fare». D.S.: «E’ grave che parli di Roseto come di Corleone, in cui alcune famiglie possono controllare la macchina comunale. Io ho invece un’autonomia assoluta: in passato mi sono dimesso quando mo sono trovato in disaccordo. Pavone si preoccupi invece dei notabili teramani che vengono a prendere i propri voti qui».

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