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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Buoni-lavoro tracciabili ecco come funzionano i voucher. Il datore di lavoro deve comunicare il loro utilizzo e i dati del lavoratore per sms o mail all’Ispettorato un’ora prima della prestazione. Sanzioni pesanti

PESCARA I percettori di voucher oscillano tra 1,9% e 2,7% della forza lavoro, in larga parte turismo e commercio. In Abruzzo nel 2015 sono stati venduti quasi due milioni e mezzo di voucher per pagare il cosiddetto lavoro accessorio, che permette prestazioni brevi e retribuite a pacchetti di 10 euro per ora, evitando prestazioni in nero. Nel 2015 l'incremento per l'Abruzzo è stato dell'80,9% (da 1.368.109 a 2.474.610) dopo un incremento del 71,8% tra il 2013 e il 2014. Il valore nominale totale è di oltre 24 milioni di euro. Gli ultimi dati di gennaio-febbraio 2016 indicano 121.808 voucher venduti con una variazione positiva del 43,1% rispetto allo stesso periodo del 2015 (in Italia la crescita è stata del 45,2%). La crescita impetuosa dei voucher non piace ai sindacati che vedono in essa una forma nascosta di lavoro nero (paghi un voucher da un’ora e ne fai lavorare otto) e non piace neanche al governo che la settimana scorsa, sollecitato anche dall’Inps, ha varato una bozza di decreto per rendere il buono lavoro tracciabile. Qual è il metodo scelto dal governo? Almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione lavorativa, con un sms o con la posta elettronica, il committente (imprenditore o professionista) dovrà comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato nazionale del lavoro i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando anche il luogo e la durata dell'impiego accessorio. Stessi obblighi anche per i committenti imprenditori agricoli, ma entro sette giorni (vedi articolo nella pagina accanto). In caso di violazione scatteranno sanzioni amministrative da 400 a 2.400 euro, in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata emessa la comunicazione. Oggi invece i committenti imprenditori o professionisti che ricorrono a prestazioni occasionali di tipo accessorio sono tenuti, prima dell'inizio della prestazione, a comunicare alla Direzione territoriale del lavoro competente, attraverso modalità telematiche, i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore, indicando inoltre il luogo della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore ai 30 giorni successivi. Un lasso di tempo troppo lungo che permette l’esercizio degli abusi denuncianti dal sindacato. Anche se una parte della maggioranza, per esempio, il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, si dovrebbe «tornare allo spirito della Legge Biagi che prevedeva i voucher per i piccoli lavori domestici e di cura. Quindi per un lavoro davvero occasionale». Perché il decreto correttivo del governo entri in vigore bisognerà aspettare la pubblicazione in gazzetta Ufficiale. Ma vediamo meglio come funzionano i voucher e a chi conviene utilizzarli. 1 Quant’è l’importo del voucher? L'importo nominale dei voucher, che sono numerati progressivamente e datati, è di 10 euro di ogni singolo voucher e comprende la contribuzione a favore della Gestione separata Inps (1,30 euro), quella in favore dell'Inail (0,70 euro) e una quota per la gestione del servizio (0,50 euro). Il compenso netto per il lavoratore è di 7,50 euro. 2 Dove si acquistano? La tipologia di attività per la quale è stato acquistato il maggior numero di voucher è il commercio (18%) seguita dai servizi (13,7%) e dal turismo (13%). Al crescente aumento della diffusione dei voucher, oltre all'estensione degli ambiti di utilizzo del lavoro accessorio, ha contribuito anche l'ampliamento delle modalità di acquisto. Inizialmente infatti i buoni lavoro erano reperibili solo presso le sedi Inps o tramite la procedura telematica. Successivamente si è allargato il numero dei luoghi dove possono essere acquistati, prima mediante le convenzioni con l'associazione dei tabaccai (FIT) e con le Banche Popolari, e infine con la possibilità di comprare i voucher presso tutti gli uffici postali. La nuova disciplina introdotta dal Jobs Act, distingue due binari per le modalità di acquisto e la determinazione dell'importo dei buoni lavoro, e più precisamente. In caso di committenti imprenditori o liberi professionisti i voucher potranno essere acquistati esclusivamente tramite la procedura telematica, attraverso il sito Inps o il contact center dell'Istituto, previa registrazione del committente e del lavoratore. Per tutti gli altri soggetti (per esempio le famiglie), l'acquisto potrà avvenire presso le sedi Inps tramite la procedura telematica, attraverso il sito Inps o il contact center dell'Istituto, previa registrazione del committente e del lavoratore; presso i tabaccai, o gli sportelli bancari e postali. 3 Ci sono limiti all’utilizzo dei voucher? L'utilizzo dei voucher è permesso per attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro (lordo 9.333 euro) nel corso di un anno civile (dal 1 gennaio al 31 dicembre), annualmente rivalutati sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. C'è però un limite di 2.000 euro l'anno per le prestazioni rese nei confronti del singolo datore di lavoro, imprenditore o professionista. 4 Ci sono eccezioni? Le eccezioni. Ci sono alcune eccezioni. È possibile ricorrere a lavoro accessorio sino a 7.000 euro anche in agricoltura solo se l'attività è svolta da pensionati o giovani studenti, oppure esclusivamente in favore dei piccoli imprenditori agricoli, a prescindere dallo status del lavoratore (queste eccezioni verranno in parte superate quando il nuovo decreto entrerà in vigore). Possono prestare lavoro accessorio anche i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito nel limite massimo di 3.000 euro di corrispettivo per anno solare.

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