Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.577



Data: 17/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Pa, ora il governo punta ai “furbetti” delle malattie. Nel mirino della prossima stretta i certificati medici falsi e i permessi mendaci. Il sottosegretario Rughetti: «Basta scioperi e assenze quando c’è la partita»

ROMA La stretta sui furbetti del cartellino è solo un assaggio di quel che verrà. L’obiettivo è stanare gli assenteisti di professione, in particolare i finti malati. Il ministro della Pa, Marianna Madia, lo ha detto a chiare lettere dopo il famigerato Capodanno dei vigili romani, era il gennaio del 2015, ed è tornata a ribadirlo ora, all’indomani dell’approvazione in Cdm dei licenziamenti lampo. Nel mirino scioperi bianchi e certificati medici o permessi mendaci, si pensi agli abusi sulla legge 104. Non ha dubbi il sottosegretario alla Pa, Angelo Rughetti: «Il tema delle assenze e degli scioperi proclamati il venerdì o quando c’è la partita è un problema serio, su cui dobbiamo intervenire. Perché se si fa sciopero quando gioca l’Italia si squalifica il pubblico impiego». Cambieranno innanzitutto le visite fiscali, affidate all’Inps e non più alle Asl. Si punta così ad arrivare a un sistema di controlli mirato, in grado di dare la caccia proprio ai sospetti. Inoltre l’iter accelerato di espulsione sarà traslato per le altre condotte illecite, secondo il principio per cui cavilli giuridici non potranno cancellare il licenziamento rendendo di fatto più difficile la reintegra. Rughetti fa anche capire che gli uffici dove c’è un alto tasso di assenteismo potrebbero essere «trattati diversamente», probabilmente peggio. «Stiamo lavorando a norme specifiche contro le assenze di massa e sulle assenze reiterate nello stesso giorno, spesso il lunedì o il venerdì», spiega Madia. E poi, ribadisce, «cercheremo di evitare che vizi formali possano prevalere sul merito». Tutto ciò passa per il nuovo Testo Unico sul pubblico impiego che dovrebbe arrivare per fine anno. Il provvedimento conterrà una disciplina completa sull’iter disciplinare, con riti speciali per coloro che truffano, rubano e commettono reati contro la Pa. Molto dipende anche dalla responsabilizzazione dei dirigenti e infatti in un tweet il premier Matteo Renzi sottolinea «se il dirigente non licenzia il dipendente furbetto e scorretto, noi licenziamo il dirigente». E Rughetti rincalza che se viene retrocesso non si porta dietro lo stipendio. Non permettere che violazioni dei termini blocchino la sanzione per il giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino significa mettere un freno alle «sanatorie». Per l’esperto in materia Francesco Verbaro è positiva l’attenzione sui «vizi formali» ma non ci deve «limitare solo alle scadenze temporali». Ecco che per l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, la soluzione sta solo «nell’applicare il jobs act» anche agli statali.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it