Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.577



Data: 19/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, tegola sui sindacati «Stop all'appalto sospetto»

Dopo quarantadue anni, Atac ha deciso di disdire l'appalto milionario con il Dopolavoro aziendale, una società controllata al 100% dai sindacati, che dal 1974 ha gestito ininterrottamente (e soprattutto senza un vero contratto) le mense interne. In nome di quel consociativismo tra partiti e corporazioni che per anni è stata una delle principali bussole nella gestione della partecipata del Campidoglio. Un rapporto controverso, che ha partorito la commessa da 4,2 milioni di euro su cui ora sta indagando la Procura di Roma, dopo l'esposto presentato a fine maggio dal nuovo direttore generale dell'azienda comunale, Marco Rettighieri. Un faldone in cui si dimostra che per decenni la municipalizzata dei trasporti ha emesso fatture al buio, senza avere idea di quanti pasti venissero effettivamente erogati ai dipendenti e senza controlli sulle condizioni igieniche delle cucine.
PERMESSI TAGLIATILo stop è stato messo nero su bianco l'altro ieri. Con un provvedimento firmato da Rettighieri il 17 giugno, sono stati «disdetti» tutti gli accordi che riguardano la gestione «delle mense, dei distributori automatici di alimenti e bevande, delle attività socio-ricreative e sportive gestite dal Dopolavoro». Un colpo da kappaò al business milionario nelle mani dei sindacati per quasi mezzo secolo. E che avrà anche un'altra conseguenza: un taglio lineare di 5mila ore di distacchi, assegnati a quei lavoratori che erano impegnati, per conto di Cgil, Cisl e Uil, ad amministrare le strutture di refezione. «Per effetto di questo provvedimento - si legge infatti nella circolare - si intendono cessate tutte le agibilità sindacali inerenti i suddetti accordi».
Un altro terremoto, per l'azienda di via Prenestina, che arriva a pochi giorni di distanza dalla notizia di un'indagine interna sulla Parentopoli dei sindacalisti (350 famigliari assunti a chiamata diretta in 10 anni), che sempre Rettighieri è intenzionato a portare in Procura. Un'inchiesta che ha scatenato la reazione stizzita dei confederali, decisi a «sospendere tutte le relazioni industriali» con gli attuali vertici dell'Atac, aspettando l'esito delle elezioni (Giachetti sostiene apertamente Rettighieri, la Raggi invece non ha ancora deciso se confermarlo o meno).
VERSO LA CHIUSURAChe fine faranno nel frattempo le mense di autisti e macchinisti? Atac nella circolare si dice disponibile a «ridiscutere con le organizzazioni le condizioni per la transitoria erogazione del servizio». Già nel prossimo futuro però l'appalto verrà assegnato «tramite gara pubblica». Resta sullo sfondo anche un'altra opzione, più economica e forse più efficace: quella di sostituire le mense con i buoni pasto, come avviene nelle aziende private di tutto il mondo. Un modo per tagliare i costi e, soprattutto, per evitare che il giro d'affari delle mense si trasformi nell'ennesimo magna-magna.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it