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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Il giorno dei ballottaggi - Alle urne 8,6 milioni, è sfida sul governo. Per Renzi nuovo test sulla popolarità dell’esecutivo. I Cinque Stelle puntano su Roma e Torino nell’assalto ai dem

ROMA Chiusa la campagna elettorale, la parola passa a quasi 9 milioni di elettori per una tornata di ballottaggi dove si decide tutta la partita di queste amministrative. Oggi saranno scelti, infatti, i sindaci di 126 Comuni tra cui le sei grandi città coinvolte nel rinnovo delle amministrazioni comunali: Roma, Milano, Torino, Napoli, Trieste e Bologna. Tranne Napoli, in tutte le altre realtà il Pd deve difendere il Comune finora amministrato dall’assalto del Movimento 5 Stelle (a Roma e a Torino) e del centrodestra (a Milano e Bologna). Le principali sfide. A Roma Roberto Giachetti (Pd) insegue con il 24,87% Virginia Raggi (M5S) che è avanti di oltre dieci punti (35,25%); a Torino è Chiara Appendino (M5S) a rincorrere Piero Fassino, sindaco uscente, che ha un vantaggio di 11 punti percentuali; a Bologna il sindaco uscente Virginio Merola (centrosinistra) non ce l’ha fatta al primo turno e con il 39,48% se la dovrà vedere con Lucia Borgonzoni, sostenuta da tutto il centrodestra unito - da Fi alla Lega fino a FdI - che però è indietro di quasi 20 punti (22,27%). A Napoli Luigi de Magistris parte da un 42,82% e contro di lui si batte Gianni Lettieri (Forza Italia più alcune liste civiche) che al primo turno ha totalizzato il 24,04%. A Milano, dove termina la stagione “arancione” di Giuliano Pisapia, la partita è sul filo di lana: Giuseppe Sala per il centrosinistra è avanti di un soffio con il 41,69% tallonato da Stefano Parisi con il 40,77%. Renzi e il Pd. Il premier ha più volte ribadito che l’esito delle comunali non avrà alcuna ripercussione sul governo. La “madre di tutte le battaglie” la vede nel referendum di ottobre sulle riforme, ma anche nel Pd sanno che le prove generali saranno proprio i ballottaggi. Perché se due settimane fa l’ago della bilancia sembrava essere Milano, dando per acquisite Bologna e Torino e praticamente per persa Roma, ora anche sotto la Mole il Pd rischia. Qualcuno lo chiama “effetto Raggi”, fatto sta che ora anche Appendino fa paura a Fassino. E se l’elettorato di centrodestra dovesse dare ascolto alle indicazioni dei leader (esplicita quella di Salvini) di votare comunque contro il candidato Pd, si potrebbe profilare per Renzi e i dem uno scenario da incubo: Roma a Raggi, Torino ad Appendino, e Milano in un testa a testa da cardiopalma tra Sala e Parisi. Ma proprio su Milano e Torino alla fine si misurerà il successo o il fallimento della strategia renziana: “tenere” a sinistra, conquistare voti al centro. Quel che è certo è che il sistema tripolare creato con l’ascesa del M5S sta evolvendo in una nuova forma di bipolarismo, dove però la contrapposizione non è più destra-sinistra ma Renzi contro tutti gli altri . I 5 Stelle. Non sono molti i ballottaggi nei quali si misureranno i successi e le sconfitte del Movimento 5 Stelle. Di fatto, nel dibattito politico saranno Roma e Torino a decidere se la creatura di Beppe Grillo avrà passato un altro esame come possibile forza di governo. Chiara Appendino, consigliere comunale uscente, ha concentrato su di se al primo turno una larghissima fetta dei consensi dei torinesi che non apprezzano l’amministrazione di Piero Fassino. Benché in testa da mesi nei sondaggi, l’avvocato Virginia Raggi non ha un vantaggio così largo su Giachetti da consenrirle di dormire sonni tranquilli. Il centrodestra. Il “colpaccio” per il centrodestra passa da Milano. Conquistare al ballottaggio la guida del capoluogo lombardo, non vuol dire soltanto sottrarre l’amministrazione di una importante città al centrosinistra. Sarebbe anche il coronamento di una gara che Stefano Parisi ha cominciato con oltre 10 punti di svantaggio e che ha finito per giocarsi praticamente alla pari con Sala. Ma sarebbe soprattutto la conferma di una regola che la storia recente ha sempre avvalorato: il centrodestra vince se è unito e con una guida moderata.

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