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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Raggi si difende e pubblica le carte sul web. La candidata M5S: «Sono in regola». La procura apre un fascicolo. Orfini: «Vìola il silenzio elettorale»

ROMA Lo scontro per i ballottaggi fino all’ultimo post. A Roma si va alle urne tra i veleni e neppure il giorno del silenzio elettorale si fermano le polemiche tra Pd e Movimento 5 Stelle. L’ultima bufera era nata dagli incarichi di Virginia Raggi ricevuti dall’Asl di Civitavecchia e non dichiarati, come prescriverebbe la legge. Dopo che era circolata l’apertura di un fascicolo che fonti della procura smentiscono, ieri c’è stata la difesa della candidata grillina che ha pubblicato su Facebook la sua autocertificazione violando così la norma del silenzio elettorale 48 ore prima dell’apertura dei seggi. Il rimedio apre un altro fronte perché la pattuglia dem si scatena sui social: «Violano il silenzio elettorale per dire bugie» attacca il presidente Matteo Orfini. Dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano, Virginia Raggi ha contrattaccato i suoi avversari in un post sulla sua pagina personale dal titolo «Siamo più forti». Poche righe per spiegare «la pochezza di certe accuse», accompagnate dai documenti in cui nel 2015 dichiarava l’incarico come legale fiduciario della Asl, percependo un acconto di poco meno di 1.900 euro. Ciò dimostrerebbe, secondo la candidata, «l’attacco montato ad arte dal Pd che chiude una delle campagne più sporche degli ultimi anni. Questi signori in questi quattro mesi hanno avuto un solo argomento: la sottoscritta. Prendo il tutto come una medaglia al valore, anche se questo è solo l’inizio». I Pentastellati rilanciano il timore, in caso di vittoria, che «proveranno in tutti i modi a fermarci, ricorrendo a ogni mezzo». L’avversario Giachetti resta in silenzio ma nel Pd parte un fuoco incrociato da Walter Verini ad Alessia Morani, fino a Debora Serracchiani che definisce Virginia Raggi «bugiarda che ha dichiarato il falso anche al confronto andato in onda su Sky». Lo stesso Alfonso Sabella, magistrato e possibile assessore in caso di vittoria di Giachetti, ha spiegato che l’autocertificazione mostrata è arrivata fuori tempo massimo «quando era già esplosa Mafia Capitale». Gli ultimi veleni contro la candidata del M5S partono dal web. Contro l’ex campione di rugby Andrea Lo Cicero (indicato come possibile assessore), partono accuse di omofobia e di aver raggirato la sua ex società francese del Tolosa con relativa multa. Ma la tegola peggiore è aver dichiarato solo poche settimane fa di essere a favore delle Olimpiadi a Roma nel 2024.

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