Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.577



Data: 20/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sala vince a Milano Mr Expo sindaco «Sono il portatore di una speranza»

MILANO All'una di notte in piazza della Scala sotto le finestre di Palazzo Marino ci sono le bandiere del Pd. Ci sono i canti di gioia e urla che raccontano un'atmosfera da pericolo scampato. E c'è soprattutto la faccia stremata ma raggiante di Beppe Sala, il nuovo sindaco di Milano, il successore di Pisapia nel nome della continuità: «Mi sento portatore di una speranza, non solo per Milano e i milanesi, ma anche per il resto d'Italia». Poi un pensiero per il suo avversario, Stefano Parisi: «Gli ho telefonato per fargli i complimenti perché comunque ha ottenuto un buon risultato. E credo che insieme abbiamo dato una dimostrazione di come ci si comporta, di come una campagna elettorale dai toni accesi può comunque rimanere nel perimetro della civiltà».
17 MILA VOTI DI SCARTO
Dunque a Milano ha vinto il centrosinistra, e non era affatto scontato visto quanto è accaduto nel resto d'Italia. Beppe Sala, l'uomo di Expo, il candidato voluto da Matteo Renzi, ha sfiorato quota 52 per cento (51,7 per l'esattezza). Il suo avversario, Stefano Parisi (sponsorizzato da Forza Italia, Ncd, Lega Nord, Fratelli d'Italie e Pensionati) si è fermato al 48, 3. I voti di scarto sono più di 17 mila, sia Sala che Parisi hanno comunque ottenuto più voti rispetto al primo turno anche perché la percentuale dei votanti è stata assai simile a quella di quindici giorni fa. Il 5 giugno era finita con un sostanziale pareggio: 41,7 per Beppe Sala, 40,8 per Stefano Parisi, appena 5 mila voti di scarto a favore del candidato del centrosinistra.
CACCIA AI VOTI GRILLINI
La partita in queste ultime due settimane si è giocata principalmente sul tentativo di portare a casa il maggior numero di voti dei 54 mila elettori che avevano scelto il candidato del Movimento 5 Stelle al primo turno. Sala ha giocato la carta della trasparenza, indicando i nomi di quattro componenti di un ipotetico comitato per la legalità capitanato da Gherardo Colombo, ex pm del pool di Mani Pulite. Parisi, invece, ha insistito sul suo ruolo di «uomo del cambiamento» provando a lusingare gli elettori grillini con la prospettiva di mettere fine al governo locale di centrosinistra e dunque di mandare «un segnale» al governo nazionale di Matteo Renzi .
Beppe Sala, però, ha potuto contare anche sui voti andati agli altri candidati di sinistra che si erano presentati il 5 giugno con l'ambizione di fare il sindaco. Basilio Rizzo aveva raccolto quasi 20 mila preferenze e all'ultimo ha dato indicazioni di voto a favore di Sala. Marco Cappato (dei Radicali Italiani) di voti ne aveva avuti 10 mila e ha stretto un accordo formale col candidato del Pd. Probabilmente alla fine sono stati quelli di Cappato e di Basilio Rizzo a fare la differenza, mentre invece i voti dei grillini sono andati a Sala e Parisi in egual misura.
IL RUOLO
Rimane il fatto che rispetto all'inizio della campagna elettorale il centrosinistra ha perduto un vantaggio che tutti gli attribuivano e il centrodestra è stato protagonista di una rimonta su cui pochi contavano e che in qualche modo restituisce a Stefano Parisi la possibilità di esercitare un ruolo da protagonista nel futuro della coalizione berlusconiana.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it