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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Qui Lanciano - Pupillo batte D’Amico e gli alleati di CasaPound. Confermato il sindaco uscente che ribalta i pronostici e neutralizza i rivali. Il centrodestra subisce l’effetto boomerang dell’apparentamento con la Paolucci

LANCIANO Lacrime e abbracci nella sede di Mario Pupillo ai viali Delle Rose. La vittoria sul candidato del centrodestra Errico D’Amico sembrava insperata, combattuta fino all’ultimo voto. Invece seggio dopo seggio il sogno ha iniziato a concretizzarsi. E alla fine la vittoria si è andata delineando fin dai primi minuti di spoglio tra gli applausi dei numerosi sostenitori accorsi, fino ad attestarsi sul 55% circa dei consensi: 1.500 preferenze in più in tasca a Pupillo. L’apparentamento di D’Amico con la candidata del movimento civico Libertà in azione, Tonia Paolucci, non ha funzionato e la città Medaglia d’oro al valor militare ha avuto un moto di rivalsa nei confronti dell’ipotesi che un rappresentante di un movimento di estrema destra come CasaPound potesse sedere sui banchi della maggioranza. Sarebbe stato il primo caso in Italia, ma così non è. Pupillo, 66 anni, sindaco uscente con una delle pochissime giunte di centrosinistra a Lanciano dalla costituzione della Repubblica, politico “per passione”, medico e attore teatrale, “il sindaco di cui ti puoi fidare” come recita lo slogan della campagna elettorale, ha battuto un centrodestra granitico, con un apparentamento che contava ben 12 liste contro le 5 del centrosinistra e, teoricamente, il 60% dei sostenitori (il 38% di D’Amico e il 22% della Paolucci). Si partiva, infatti, da appena 339 voti di vantaggio al primo turno. «Dedico questa vittoria alla mia famiglia», dice un Pupillo raggiante, «e a tutti quelli che mi hanno sostenuto in questa lunga e difficile campagna elettorale. Ha vinto la coerenza, la semplicità delle idee, il coraggio del cambiamento che è cominciato 5 anni fa e che ne avrà altri 5 davanti per disegnare la città che vogliamo. Una Lanciano pulita, onesta, città di servizi e di opere strategiche che potranno contare sull’appoggio della Regione che ci ha sempre sostenuti». Alle urne è andato a votare il 10% in meno dei lancianesi rispetto al primo turno, circa 19mila cittadini. «Pensavo ad uno scherzo quando mi hanno chiamato poco prima della mezzanotte», continua il sindaco rieletto, «ma oggi abbiamo fatto insieme una cosa straordinaria. È una gioia immensa perché la prima volta è stato bellissimo, ma riconfermarsi con correttezza, trasparenza, onestà, è stato ancora più bello. Abbiamo battuto le dinastie, il 40% conquistato nel primo turno si è trasformato nel 55%». Una campagna elettorale sfibrante per toni e tempi, con 17 liste in campo e 400 candidati consiglieri, si è chiusa così con un finale inaspettato.

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