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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Qui Sulmona - Casini pensiona Di Masci. È la prima donna sindaco. Neanche il contestato apparentamento con Forza Italia ha salvato il professore. La vincitrice: «Si volta pagina, subito al lavoro». Gerosolimo: «Finita un’epoca»

SULMONA Annamaria Casini è il primo sindaco donna nella storia del Comune di Sulmona. Un’elezione festeggiata dai sostenitori con una sfilata a piedi fino a Palazzo San Franscesco. Imprenditrice di 50 anni, sposata e con due figli, la Casini avrà il compito di amministrare la città di Ovidio dopo anni di litigiosità politica e commissariamenti vari. «Una vittoria entusiasmante», le prime parole della Casini, che ha ottenuto il 65,35% delle preferenze (6.900 voti contro i 3.659 del rivale). «Finalmente Sulmona volta pagina e guarda avanti», aggiunge, «potevamo evitare il ballottaggio perché la città si era chiaramente espressa al primo turno. Ci saremmo risparmiati altri veleni e bugie. Questa città lacerata ha bisogno di ritrovare unità. Ci metteremo subito al lavoro». «Una donna vulcanica dallo straordinario carattere», così l’aveva “lanciata” Andrea Gerosolimo, assessore regionale alle Aree interne, al momento della candidatura. Il tempo dirà se Gerosolimo ha avuto ragione. Per ora, l’assessore regionale, dopo i brindisi, non le manda a dire agli avversari: «È finita un’epoca, sono finiti 40 anni di gestione di alcuni personaggi di questo territorio. Il risultato è emblematico». Sulmona ha preferito la Casini a Bruno Di Masci, il professore ed ex dirigente di scuola, politico navigato che dopo 16 anni voleva tornare a sedersi sulla poltrona del primo cittadino. Ma Di Masci non è riuscito nel recupero miracoloso. Lo scarto tra lui e la sua rivale era di 2mila e 673 voti. Troppi per cercare il miracolo al ballottaggio. E neanche l’apparentamento con Forza Italia di Elisabetta Bianchi e Paola Pelino è riuscito a colmare. Tutto ciò al termine di una campagna elettorale aspra, diventata velenosa soprattutto negli ultimi giorni. Tanto da sfociare in una querela che Di Masci ha presentato nei confronti della Casini per alcune affermazioni relative al piano sanitario. Le azioni di Di Masci, apparso nervoso in troppe circostanze, e soprattutto in occasione del dibattito organizzato dal Centro, non hanno pagato e i sulmonesi hanno preferito intraprendere un’altra strada. «L’elettorato ha sempre ragione», sostiene lo sconfitto, «faccio i miei auguri a chi è stato eletto. Farò un’opposizione dura. Se questo è il nuovo che avanza vedremo cosa sarà capace di fare». Prima delle elezioni la Casini ha fatto firmare un documento ai 96 candidati. Un “Patto del consigliere” col quale tutti si sono impegnati a «non tradire il mandato degli elettori, passando ad altra coalizione». Questo per garantire un’amministrazione duratura. Ciò che si augurano i sulmonesi.

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