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Data: 23/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
False revisioni di autobus condannato Massaro. Strade pericolose: la Procura ottiene il rinvio a giudizio per quattro dirigenti

Nell'ambito dell'inchiesta della Procura su presunte false revisioni di autobus e camion è stato condannato ad un anno e quattro mesi per reati di falso ideologico il direttore della Motorizzazione civile di Teramo, Giancarlo Massaro. Assolto invece per le accuse che riguardavano l'abuso d'ufficio. Entrambe le accuse nell'ottobre del 2013 gli costarono la sospensione per due mesi dal servizio. Ieri mattina invece i giudici hanno condannato l'uomo difeso dall'avvocato Federica Benguardato. Per il primo reato lo stesso pm Davide Rosati al termine della sua requisitoria aveva chiesto l'assoluzione. Per l'uomo i giudici hanno disposto anche la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziale. A far partire le indagini, nel 2013, erano state le segnalazioni di alcuni cittadini residenti vicino al deposito dell'Arpa, che avevano denunciato i cattivi odori legati al costante via vai di mezzi. Da qui l'avvio di tutta una serie di controlli che avrebbero permesso di accertare come presso la motorizzazione molti autobus venissero revisionati senza utilizzare l'opacimetro, strumento
ritenuto necessario per verificare l'emissione dei fumi.
Nel corso della requisitoria il pm Davide Rosati aveva chiesto
per Massaro la condanna a tre anni.
I DIRIGENTI
Rinvio a giudizio invece per omicidio colposo per due dirigenti che si sono succeduti alla guida del settore viabilità della Provincia di Teramo e per due capi del nucleo operativo di manutenzione stradale dell'ente. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal pm Andrea De Feis. Si dovranno difendere dall'accusa di aver cagionato indirettamente la morte al 69enne teramano Cesare Carginari nell'agosto del 2013 mentre stava tornando a casa. Il noto caldaista ebbe un incidente tra Aprati e Cesacastina (frazioni di Crognaleto) e sotto accusa è finita la mancanza in quel tratto di strada del guardrail e di ogni altra misura di protezione. Mancanza che nel corso del tempo sarebbe stata segnalata più volte dai cantonieri. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini l'uomo avrebbe preso una buca perdendo il controllo dell'auto che, proprio a causa del guardrail assente, sarebbe volata giù in un dirupo inabissandosi nel fiume. L'uomo dopo un volo di 100 metri con la sua Fiat Panda ha trovato la morte: si era recato a Cesacastina per un lavoro a domicilio. In molti si sono interessati alla situazione delle strade provinciali che peccano di sicurezza ma la strada incriminata è rimasta troppo tempo con dei fragili guardrail di plastica bianchi e rossi anche dopo l'incidente, causando diverse proteste tra cui quella del sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo. Per il momento in Via Milli, il consigliere con delega alla viabilità, Mauro Scarpantonio, dichiara che sta attendendo con ansia che la Regione Abruzzo sblocchi con il Ministero i famosi fondi Cipe annunciati dal governatore D'Alfonso per 26 milioni di euro e che devono essere dirottati sulla manutenzione straordinarie delle strade teramane. Solo poco tempo fa 2016 il presidente Di Sabatino aveva commentato in sede di approvazione di bilancio che si sarebbe tornati a contrarre i mutui, ad avere quella capacità d'indebitamento che si era persa negli ultimi anni, un vero e proprio ossigeno per la tesoreria di Via Milli, che permetterà all'ente di risistemare tanti vulnus, in primis appunto la viabilità.

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