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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Progetto Toto i sindaci tra entusiamo e diffidenza

SULMONA La prima notizia la comunica il presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis in apertura della riunione con i sindaci del Centro Abruzzo, convocati ieri d’urgenza a Sulmona: «Il presidente Luciano D’Alfonso mi ha detto stamane che ha chiesto un incontro al ministro Graziano Delrio per definire a breve la vicenda del progetto Toto». Come dire il tempo corre più della auto sull’A 25 e il territorio si deve affrettare a fare fronte comune. Che non vuol dire necessariamente un no. Anzi di possibilisti ce ne sono, soprattutto quelli della Valle Subequana che dal progetto di Strada dei Parchi otterrebbero un nuovo casello (a Castel di Ieri) e il raccordo con «il resto del mondo». E Vittorito che il casello se lo aprirebbe in casa. Contrari, invece, quelli della Valle del Sagittario che vedrebbero compromessi i collegamenti soprattutto con la costa adriatica. Dei trentuno sindaci ognuno ha la sua, qualcuno guardando il campanile, qualcuno il portafoglio. «Il business di Toto è il carbonato di calcio che estrarrà dalle nostre montagne e che vale 190 euro a tonnellata – va diretto al punto il sindaco di Raiano, Marco Moca – non ci venganoa dire che è una questione di sicurezza e velocità». Da tutti, però, il lamento sui metodi, sull’inesistenza di dialogo con il territorio, da parte della Regione e di Toto. «Vogliamo essere informati nel dettaglio – esordisce così il nuovo sindaco di Sulmona, Annamaria Casini – e non solo sul progetto dell’autostrada, ma sulla strategia della mobilità ferro e gomma per il Centro Abruzzo ». Si chiedono incontri al gestore e alla Regione, «ma attenti però – avverte De Crescentiis – perché mentre noi parliamo dal ministero potrebbero decidere ». Fronte comune, già: intanto ieri mancava, perché non invitato, l’assessore regionale alle Aree interne Andrea Gerosolimo che pure, sotto l’entusiasmo della campagna elettorale, non aveva esitato a schierarsi contro la linea più che possibilista di D’Alfonso e D’Alessandro. E poi c’è, non certo per ultima, la questione ambientale: tre gallerie da Vittorito ad Aielli non sono proprio un’opera irrilevante, tra fiumi, riserve idriche e aree protette.

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