PENNE La situazione occupazionale Brioni continua a tenere banco. I rappresentanti regionali della Cgil, Domenico Ronca e Rita Innocenzi, hanno voluto fare il punto della situazione alla luce degli ultimi sviluppi. «Lo striscione apparso nei pressi dello stabilimento Brioni è stato un gesto maldestro, un episodio che evidenzia la misura del clima che sta caratterizzando la vertenza Brioni non ancora conclusa. Riteniamo assolutamente necessario» dicono Ronca e Innocenzi «che in questo contesto si evitino da parte dell'azienda comportamenti o iniziative che rischiano di alimentare divisioni e tensioni, dentro e fuori la fabbrica. In questo senso è risultato fuori luogo l'aver dato, mediante comunicati, giudizi sulle organizzazioni sindacali formulando ringraziamenti solo ad alcune di esse. La Filctem Cgil non si è sentita affatto orfana, semmai lusingata dall'essere esclusa dalle sviolinate dell'azienda, dato che il sindacato deve operare guadagnando giudizi positivi e apprezzamenti dai lavoratori e non da altri». Riguardo alla situazione occupazionale, la Cgil crede ci sia ben poco da sorridere per il futuro dei lavoratori. «C'è poco da ringraziare o da star sereni se si pensa che con il terrore di essere licenziati grazie a una procedura forzosa, senza incentivi, già circa 70 lavoratori sono stati indotti a uscire volontariamente. Posti di lavoro persi da persone del territorio che, di qui a poco, dovranno vivere senza reddito. La Filctem Cgil, dal primo incontro a oggi, ha sempre ribadito che la pesante crisi del mercato si affronta con gli ammortizzatori sociali e, pertanto, invita l'azienda a impegnarsi per riportare il marchio Brioni ai livelli che merita per prodotti di altissima qualità che, lo si rammenti sempre, sono fatti dalle mani dei lavoratori della Brioni Roman Style. Per quanto ci riguarda»» chiudono i rappresentanti Cgil «continueremo ad assolvere al nostro ruolo come abbiamo sempre fatto, cioè avendo a cuore l'interesse dei lavoratori e della collettività vestina; nella salvaguardia di quella che è un'eccellenza del territorio, disponibili al confronto, ma senza prendere ordini e chiedendo rispetto».