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Data: 24/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni e statali, il governo apre

ROMA Il progetto Ape, l'anticipo pensionistico con la formula del prestito bancario per chi si trova a tre anni dalla pensione di vecchiaia, va avanti e si affina. Due i punti annunciati ieri dal governo, dopo il secondo incontro con i sindacati sulle modifiche al sistema previdenziale. Uno è certo, sull'altro si sta ancora lavorando con le simulazioni. Il primo: anche i dipendenti pubblici e gli autonomi potranno accedere all'anticipo pensionistico. Una buona notizia per gli statali, che ieri hanno incassato anche la convocazione per il rinnovo del contratto.
«LApe è una possibilità che avranno tutti i cittadini che hanno i requisiti per poter chiedere lanticipo» ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Il secondo: per ridurre la rata di ammortamento (il prestito va re restituito in 20 anni e di fatto rappresenta una penalizzazione sull'assegno pensionistico) il governo sta studiando un meccanismo di detrazioni fiscali che, nei casi di chi accede all'Ape perché ha perso il lavoro, potrebbe compensare la stessa rata. «Stiamo lavorando su interventi fiscali che riducano il peso della rata, affinché i costi siano i più bassi possibili», dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini.
In realtà Cgil Cisl e Uil sottolineano come l'Ape sia uno degli argomenti sul tavolo, nemmeno il più importante. «Non siamo l'ufficio mutui, ci occupiamo di previdenza non di prestiti» liquida la questione la leader Cgil, Susanna Camusso. I punti dell'attuale sistema da modificare, secondo i sindacati, sono dodici, a partire dai lavori usuranti, i lavoratori precoci, le ricongiunzioni onerose e le carriere discontinue dei giovani. «La cosa positiva - spiega Camusso - è che non ci hanno detto: di questo argomento è vietato parlare. Si discute di tutto, al momento senza cifre». «Non abbiamo rotto il tavolo, e questa è già una notizia» aggiunge il numero uno Uil, Carmelo Barbagallo. Parla di «dialogo positivo» il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. Dopo i prossimi due appuntamenti (il 28 sulle pensioni in essere, e il 30 sul lavoro) partiranno i tavoli tecnici.
LA CONVOCAZIONE
Intanto dopo sette anni, riparte il tavolo per il contratto dei dipendenti pubblici. La riunione - ha annunciato il ministro della P.A Marianna Madia - sarà «a inizio luglio». I sindacati esultano: «Era ora» dice il leader Cisl, Annamaria Furlan. La Camusso parla di «brindisi». Anche se poi precisa: «La bottiglia la stappiamo quando siamo davanti al tavolo». Da capire soprattutto l'idea del governo di ribaltare il meccanismo di aumento dei salari. Il ministro la spiega così: «Non si dà di più a chi ha di più, ma a chi ha di meno». L'esatto opposto di quello che accade con gli aumenti in percentuale sullo stipendio. Per la numero uno Cgil, va bene affrontare il tema del «rapporto tra le retribuzioni più alte e quelle più basse», ma - avverte - «gli aumenti sui minimi tabellari devono riguardare tutti i lavoratori pubblici».

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