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Pescara, 25/07/2024
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Data: 25/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, ultimatum del sindaco: un dossier su guasti e debiti

Una lunga sfilza di richieste: dallo stato dei conti (in rosso) di Atac, ai guasti di bus, tram e treni, fino alle stazioni dotate di accesso per disabili e alle paline elettroniche funzionanti accanto alle fermate. È una lettera lunga e dettagliata quella che il sindaco Virginia Raggi ha spedito ieri ai vertici della municipalizzata dei trasporti. A ricevere la missiva - da parte del dipartimento Partecipate - è stato l'amministratore unico Armando Brandolese. A lui il compito di rispettare una dead-line ben definita per rispondere alle richieste del Campidoglio: «Entro il 5 luglio», infatti, sulla scrivania della prima cittadina devono arrivare tutti i chiarimenti richiesti. I primi dossier sono già stati inviati.
I DEBITI
Per quanto riguarda i conti, la novità principale è rappresentata dal primo rapporto trimestrale del 2016: il documento che uscirà dagli uffici di via Prenestina dovrebbe mettere nero su bianco una perdita intorno ai 7 milioni di euro, in linea con le stime di un bilancio che quest'anno dovrebbe chiudere con un passivo di poco superiore ai 35 milioni (la metà del 2015). Per il resto verranno forniti i report annuali degli ultimi anni. I numeri del disastro: è dal 2003 che Atac non chiude un bilancio in utile, secondo un rapporto di Mediobanca, e in otto anni, fino al 2013 ha bruciato 1,2 miliardi di euro. Ai quali vanno aggiunti i 141 milioni persi nel 2014 e i 70 dell'anno scorso. I nuovi vertici dell'azienda, che tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016, hanno rimpiazzato i vecchi manager nominati da Marino, ora puntano al pareggio di bilancio nel 2017 per poi tornare in utile nel 2018. Un risanamento già avviato ma che deve fare i conti con una mole di debiti pregressi che ancora oggi supera 1,3 miliardi, nonostante una riduzione di 100 milioni del debito con le banche e di altrettanti milioni con i fornitori (si è scesi da 420 a 320 milioni).
I DISAGI
Ma la maggior parte delle richieste del Campidoglio riguarda la qualità del servizio di bus e metro. Anche ieri la linea A ha viaggiato a ritmi ridotti, con 24 treni disponibili su 33. E i rallentamenti andranno avanti almeno fino a fine agosto, perché i nuovi vertici hanno dovuto avviare un'operazione straordinaria di manutenzione, dato che prima nessuno l'aveva programmata.
Il sindaco Raggi ha chiesto un report dettagliato sul parco mezzi: numero di bus, tram e treni in dotazione. E, soprattutto, l'anzianità dei mezzi e la quantità delle navette fuori uso per guasti. Gli ultimi dossier sfornati sul tema dell'azienda contengono numeri allarmanti: sulle ferrovie urbane viaggiano treni con più di 60 anni (vedi la Termini-Centocelle), mentre l'età media dei tram scavalla ampiamente i 3 decenni. I convogli della linea A superano gli 11 anni, della B i 18,7; sulla Roma-Lido i vagoni hanno 17,6 anni di media, sulla Roma-Viterbo più di 22 anni. L'unica eccezione sono i treni ipertecnologici della nuova metro C.
Anche per i bus l'età media è alta: 10,2 anni. Su 2.114 navette, quelle utilizzate giornalmente sono 1.420. Nelle rimesse restano ogni giorno 230 vetture per mancanza di materiale di riparazione, 366 per lavorazioni varie, 168 tram, filobus e bus elettrici non sono utilizzabili.
La Raggi ha chiesto un'informativa anche sul numero di stazioni della metro e delle ferrovie urbane con gli accessi per i disabili, e sulle fermate dotate di paline elettriche per segnalare la frequenza e la puntualità delle corse.
È stato chiesto un focus anche sulla bigliettazione, uno dei mali atavici dei trasporti romani, con un tasso di evasione sopra al 25%: numero di ticket venduti alle biglietterie, dai parcometri, il totale dei posti tariffati.
Sullo sfondo resta il tema degli scioperi: il Garante due giorni fa ha chiesto una moratoria ai sindacati «finché sarà ridefinita la governance» della municipalizzata. Ma le sigle ieri confermavano sia la serrata dell'11 luglio che del 26.

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