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Pescara, 25/07/2024
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Data: 25/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
D'Alfonso molla il sindaco, ma dietro c'è lo scontro per il controllo sul Pd

«Il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso non ha mai messo in discussione il lavoro di Marco Alessandrini, di cui ha la massima stima, ben consapevole delle difficoltà che ha ereditato... Egli ha invece posto sin da ora la questione della ricerca di possibili candidati consiglieri comunali, che non va fatta alla vigilia delle elezioni ma deve iniziare già da oggi». «Il presidente D'Alfonso, nel ribadire la sua stima e la sua fiducia verso Marco Alessandrini, ha sottolineato l'esigenza di riprendere un intenso lavoro di ricognizione delle esigenze della città...».
Quando si dice la pezza peggiore del buco. L'esortazione di D'Alfonso a zappettare per individuare nuovi candidati consiglieri e candidati sindaco, «anche a Pescara», fatta l'altra sera in via Lungaterno alla direzione provinciale del partito davanti a sessanta persone, ha avuto un effetto sorpresa in casa Pd, effetto che si è fatto dirompente quando ieri la notizia è apparsa sul giornale. No comment dal sindaco Alessandrini e non una parola neppure da parte di D'Alfonso, che ha preferito affidare a Moreno Di Pietrantonio e ad Antonio Di Marco l'arduo compito di replicare su un fatto che tutti nel Pd sanno essere vero e imbarazzante. E se pure è giusto cercare sin d'ora potenziali candidati, sindaci inclusi, in vista delle prossime sfide elettorali, il fatto che D'Alfonso abbia fatto esplicito riferimento alla ricerca di un candidato sindaco anche per Pescara, sapendo che Alessandrini ha ancora davanti a sè tre anni di mandato, può voler dire due cose o forse tre: che la battuta gli è uscita male; che D'Alfonso teme o ha già capito che Alessandrini non avrà la forza per imporsi la prossima volta, viste le contestazioni per il mare inquinato; oppure Alessandrini potrebbe avergli manifestato perplessità riguardo a un suo impegno bis, tanto più con una grana giudiziaria da affrontare che sul piano politico pesa eccome. La terza ipotesi è che D'Alfonso invochi un nome forte da opporre al nemico da abbattere, avendo individuato in Daniele Becci il prossimo candidato del centrodestra alla guida di Palazzo di città e in nome di questa battaglia stia puntando a ricompattare e quindi a riprendersi il controllo su un partito che alle amministrative del 5 giugno, soprattutto in provincia di Pescara, ha preso legnate proprio laddove avrebbe dovuto dominare grazie alla spinta del presidente della Regione. Ecco allora l'indice puntato contro il nemico comune per ricompattare il fronte: quel Daniele Becci che da presidente della Camera di commercio ha osato senza fortuna - ai tempi della giunta Chiodi in Regione e della giunta Mascia a Pescara - cercare di mettere le mani sull'ex Cofa, sarebbe a dire sull'area d'oro per la quale D'Alfonso ha sempre immaginato quegli scenari diversi che adesso, da presidente della Regione, sta realizzando.
«Sarà lui il prossimo candidato sindaco del centrodestra» ha detto D'Alfonso alla platea dell'altra sera, dunque avanti compatti. Se non fosse che il nemico ha già mandato a dire che di correre a sindaco non ci pensa proprio: «Sto bene dove sto. E il prossimo sindaco a Pescara credo sarà una donna» ha tagliato corto Becci. D'Alfonso oggi vola in Israele con Alessandrini e in aereo, se non l'ha già fatto ieri, avrà modo di chiarirsi con lui di persona. Magari al ritorno darà risposte sul prossimo candidato sindaco a Pescara anche all'assemblea cittadina del Pd che si è riunita ieri.


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