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Pescara, 25/07/2024
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Data: 28/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Opere in ritardo, porto penalizzato»

Lo scalo di Ortona opera al 60% delle sue capacità, conseguenza dello stato delle infrastrutture e degli arredi portuali penalizzati dalla mancanza di manutenzione. Un dato choc che deve far riflettere. Si attendono opere straordinarie come l'escavazione del porto, manca ancora l'aggiudicazione ufficiale alla seconda ditta classificata al bando europeo, e si attende che si concluda l'iter del decreto di Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali con la deroga che dovrebbe portare Ortona sotto l'autorità di Civitavecchia anziché quella di Ancona, scelta dal governo nazionale.
Nel frattempo però accade che le navi attendano in sosta fuori dal porto perché le banchine, pur essendo sgombre, non sono utilizzabili perché insicure. Il quadro delle infrastrutture portuali è stato elaborato dagli stessi operatori: dalla loro relazione emerge che il molo Martello è utilizzabile solo come approdo ma non come imbarco/sbarco; la banchina di riva, dove sono state trasferite alcune attrezzature per lasciare la banchina nord commerciale a disposizione dell'approdo delle navi handymax/panamax, ha difficoltà ad accogliere il naviglio con pescaggio fino a 5.70 metri per carenza e inadeguatezza di arredi e per il mancato completamento di una porzione della banchina stessa. Gli interventi stimati nelle relazioni fatte dagli operatori hanno un costo stimato in un milione e 283 mila euro. Tra gli interventi è prevista la sostituzione dei parabordi installati nel lontano 1990, il dimensionamento delle bitte, il completamento di alcuni spazi con la giunzione delle due banchine di riva vecchia e nuova, la realizzazione di una nuova pavimentazione e piano di camminamento nelle aree di imbarco e sbarco, le opere a protezione degli ingressi del porto via mare con rifiorimento della scogliera di protezione al molo guardiano nord e via terra con una rotonda a raso per garantire la circolazione in totale sicurezza.
LE STRATEGIE IN UN LIBRO E in tema di porto, le strategie di sviluppo sono state messe nero su bianco nel libro di Antonio Nervegna e Euclide Di Pretoro dal titolo Connettiamo l'Abruzzo, edito da Menabò, sulla connettività dell'Abruzzo al resto d'Italia e dell'Europa. «In tempo di Brexit e di autonomie rivendicate - spiega Nervegna- noi lavoriamo invece per tessere una rete di relazioni tra est e ovest, un'idea sostenuta da una progettualità che si basa sull'essere la porta di Roma e di Napoli ai mercati dell'est in forte fase di sviluppo».

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