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Pescara, 25/07/2024
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Data: 28/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Brexit, vertice a tre «Ora non bisogna perdere tempo» Ma Merkel frena. Il sondaggio di filtabruzzo.it: Brexit, Gran Bretagna fuori dalla Ue. Per l’Europa rappresenta un rischio o una occasione di crescita?

BRUXELLES «L'iniziativa deve essere presa dal governo del Regno Unito». «Serve una richiesta formale e sino ad allora non è possibile avviare i negoziati». Angela Merkel evita forzature malgrado abbia a fianco Francois Hollande che mostra di aver una voglia matta di metter una pietra sopra la faccenda della Brexit risolvendo rapidamente i rapporti con il Regno Unito. Gli inglesi fanno gli inglesi e dopo il primo momento di sconcerto, hanno già recuperato il tradizionale aplomb. «Diremo noi quando intendiamo uscire», ha sostenuto ieri da Londra il cancelliere Osborne.
Al vertice di Berlino, che ieri ha messo intorno ad un tavolo Merkel, Hollande e Renzi proprio nel momento del fischio del calcio d'inizio di Italia-Spagna, si è discusso di come reggere l'urto della Brexit. L'uscita - annunciata dal risultato del referendum, ma non ufficializzata - sta squassando i mercati e rischia di riaccendere la recessione in tutto il resto del Continente.
IL SUMMIT
I tre ne parlano per mezz'ora prima di uscire per presentare la dichiarazione comune, e poi riprendono il confronto dopo la conclusione delle partita. Si aspetta settembre. Anche perché, per l'attivazione dell'articolo 50 del trattato, occorrerà attendere il congresso del partito conservatore inglese che designerà il successore di Cameron. Si terrà ai primi di settembre, e sarà il nuovo primo ministro inglese a trattare i termini dell'uscita. Sino a quella data si balla, in borsa e sul mercato delle monete.
LE POSIZIONI
La Merkel non sembra esserne molto dispiaciuta e ringrazia persino Cameron per aver «accorciato i tempi» rispetto all'annuncio fatto subito dopo il voto. «Rispetto per il Regno Unito», chiede la Cancelliera anche perché «non dobbiamo reinventare l'Europa. L'acqua calda è stata già inventata». Le decisioni affrettate non sono mai piaciute alla Cancelliera che ricorda il lavoro fatto per stabilizzare la moneta, gli accordi con la Turchia e il migrati in compact ma il paragone con l'acqua calda è la conferma che la Cancelliera non vuole offrire munizioni ai populisti di destra che ha in casa e che, come i nostri del M5S, chiedono l'uscita dall'euro e il ritorno al marco.
L'ATTESA
In attesa di settembre, si ripete tutti e tre il mantra del «non bisogna perdere tempo» perché «non c'è nulla di peggio dell'incertezza». Lo dice per prima la Merkel seguita da Hollande e da Renzi. Affermazione che però non riesce a nascondere le differenze. Renzi riesce a metter nel documento finale un po' del senso di urgenza che si respira in tutti i paesi europei. La Merkel difende la riunione a tre ma nega sia nato un nuovo direttorio. «Siamo solo i paesi fondatori e con il maggior numero di abitanti», sostiene Hollande.
La promessa sul «voltare pagina» è un elenco di temi che dovrebbero occupare i prossimi consigli europei. Non più banche, ma crescita, sicurezza, difesa e occupazione giovanile. Basterà?

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