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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Partecipate, niente buonuscite nel caso dei valzer di poltrone

ROMA Una stretta sulle buonuscite dei manager, un'estensione della platea degli amministratori il cui stipendio è sottoposto a un tetto massimo, qualche garanzia in più per gli esuberi, il divieto di creare nuove società, una «cabina ad hoc» per il monitoraggio e il controllo sull'attuazione del decreto di razionalizzazione: la commissione Affari Costituzionali del Senato dà il suo ok (con l'astensione di Sel e il voto contro di M5s) al decreto sulle partecipate pubbliche, ma detta precise condizioni. «Suggerimenti utili. Valuteremo ogni punto», commenta il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, anticipando che ci sarà «più di una» apertura da parte del governo. Oggi dovrebbe arrivare anche il parere della Camera. Il via libera definitivo del Consiglio dei ministri è atteso prima della pausa estiva.
LE CONDIZIONI
La prima condizione del Senato prevede che l' eventuale deroga a società pubbliche dall'applicazione delle norme debba essere determinata con Dpcm «che ne illustri le ragioni». Tra le novità c'è la stretta sulla liquidazione dei manager coinvolti nei classici giri di poltrona con il passaggio da una controllata a un'altra: i senatori chiedono che non sia dovuta per «gli amministratori che alla fine, o anche prima della fine del mandato, sono nominati amministratori in altra società a controllo pubblico». La stretta va ad aggiungersi al divieto, già previsto nel testo del governo, di versare indennità o trattamenti di fine mandato ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva agli amministratori e ai dirigenti delle controllate. Ma il Senato si spinge oltre e chiede una stretta sugli stipendi, con l'applicazione del tetto di 240.000 euro o «limitazioni analoghe», anche dei manager di società in cui l'ente pubblico ha «una quota rilevante».
Nel caso di esuberi di personale si chiede che la mobilità sia circoscritta all'ambito regionale e si suggerisce di affidare la gestione degli elenchi di personale eccedente all'Anpal, la nuova agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Tra le condizioni anche una stretta all'utilizzo di società miste per la gestione degli immobili e alla possibilità per le società strumentali di costituire nuove società o acquistare partecipazioni in altre società. Si chiede inoltre di prevedere una struttura ad hoc per il monitoraggio da parte del Mef per evitare potenziali conflitti con il ruolo di azionista. Proposta anche una struttura ad hoc per il controllo da parte della Corte dei Conti.

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