Caro Direttore, sono passati 24 anni dall’annuncio della nuova filovia di Pescara (la prima risale al 1903), ma non c’è ancora uno straccio di progetto definitivo concretamente realizzabile e sostenibile. E' questo il vero scandalo del filobus, altro che burocrazia romana, cui si sarebbe aggiunta la resistenza di cittadini tanto privilegiati quanto egoisti. Sarebbe più dignitoso per tutti, a cominciare dalle Casse dello Stato, lasciar perdere le opere mastodontiche e orientare le scelte, più semplicemente, verso la realizzazione di un parco lineare di sei km, a sicuro vantaggio della mobilità dolce e della complessiva qualità della vita della popolazione.
Ivano Angiolelli