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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Un milione di voucher, altro che ripresa. I dati diffusi da Sandro Del Fattore, segretario regionale della Cgil

L'AQUILA Altro che ripresa! I dati diffusi da Sandro Del Fattore, segretario regionale della Cgil, raffigurano plasticamente una situazione ancora critica legata all'occupazione: l'emorragia di posti di lavoro sembra inarrestabile e il ricorso a forme di precariato è sempre molto diffuso. Basti vedere la crescita dei voucher: che nel primo trimestre del 2015 erano in Abruzzo 629.157; nello stesso periodo di quest'anno sono arrivati a 908.189, con un incremento pari al 44,4%. «La conferma che il lavoro precario, del quale i voucher sono l'esemplificazione più evidente, è ancora troppo diffuso ha detto Del Fattore - La Cgil dunque ne ha chiesto l'abolizione, ha raccolto in Abruzzo circa 16 mila firme per i tre referendum abrogativi delle norme sul lavoro più penalizzanti per i lavoratori e ha promosso una legge di iniziativa popolare per l'introduzione di una nuova Carta dei diritti del lavoro».
LE CIFRE Nel primo trimestre di quest'anno l'Abruzzo ha perso 13.000 posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2015 (da 494 mila a 481 mila). Ancora una volta sono le donne a trovarsi in una situazione di maggiore difficoltà, infatti tra coloro che hanno perso il lavoro ben 9 mila sono donne (4 mila gli uomini). Per quanto riguarda gli occupati, una crescita si registra nel settore dell'agricoltura e in misura modesta in quello industriale, mentre restano preoccupanti le difficoltà che si registrano nei settori delle costruzioni (-9.000 addetti nel periodo considerato) e nei servizi (-12.000). «Numeri negativi che neppure la crescita delle esportazioni abruzzesi (dovuta soprattutto alle grandi imprese) è riuscito a migliorare ha detto Del Fattore - al punto che il tasso di disoccupazione non diminuisce e resta fermo al 12,7%, superiore alla media nazionale».
Un altro dato importante è quello relativo al reddito familiare netto, che colloca l'Abruzzo al 15° posto tra le regioni italiane, con un aumento della povertà relativa. Una situazione della quale risentono soprattutto le piccole imprese. Un altro aspetto molto negativo sottolineato riguarda il calo dei contratti a tempo indeterminato, che sono passati dai 16.980 del primo trimestre dell'anno scorso ai 9.560 dello stesso periodo del 2016. «La dimostrazione che il Jobs Act non ha avuto alcun effetto sul lavoro. D'altra parte anche le trasformazioni dei contratti precari in contratti stabili sono scese del 28%» ha detto il segretario.
LE CONTROMOSSE Per tutto questo la Cgil propone, per contrastare questi fenomeni una serie di misure integrate da mettere in campo quanto prima: affrontate e risolvere le vertenze sul territorio, contrastando le delocalizzazioni delle imprese; una efficace programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, concentrandoli nei settori innovativi e in quelli in grado di rilanciare l'occupazione; i presidenti delle Regioni meridionali devono avviare una vertenza con il governo per riaprire un flusso di risorse statali ordinarie.

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