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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
La squadra Raggi perde pezzi Saltano anche Frongia e Marra

La situazione è questa: la giunta che ancora non c'è, ma intanto perde pezzi perché adesso si apre anche il nodo trasporti dopo «il no», confermato a Il Messaggero, di Cristina Pronello, la docente del Politecnico indicata come responsabile della mobilità. Anche l'ufficio del capo di gabinetto sarà tutto da rifare. Ordinanze di revoca alla mano. In primis, il caso di Raffaele Marra, già dirigente con Alemanno in Comune e poi con Polverini in Regione. Raggi aveva fatto trapelare che la nomina sarebbe stata a tempo, questione «di qualche settimana per far ripartire la macchina». Come risulta nell'ordinanza del 28 giugno l'incarico di Marra come vicecapo di gabinetto vicario è stato firmato dalla sindaca «per la durata di tre anni». Casaleggio jr, Beppe Grillo, Luigi Di Maio, la senatrice Paola Taverna al nome del direttorio romano hanno imposto a «Virginia» la revoca dell'ordinanza di Marra. E così sarà. Poi c'è un altro caso, ancora più complicato.
Si tratta di Daniele Frongia indicato come capo di gabinetto. Altra ordinanza, sempre del 28 giugno. Il Campidoglio, anche in questo caso, aveva fatto trapelare che c'era il via libera dell'Anac nonostante i dubbi della Legge Severino. Che vieta agli ex consiglieri di ricoprire ruoli dirigenziali almeno per un anno nell'amministrazione che hanno rappresentato. Bene, ieri Raffaele Cantone, presidente dell'Anticorruzione, è stato netto: «Non abbiamo ricevuto ad oggi alcuna richiesta di parere da parte del Comune e non ci siamo espressi né formalmente né informalmente sulla questione della incompatibilità e della inconferibilità del Capo di Gabinetto del sindaco Raggi».
LA SVOLTA
Anche su questo aspetto i vertici del M5S hanno deciso di cambiare strategia. Frongia, lo statistico dell'Istat da sempre molto vicino a «Virginia», non sarà più capo di gabinetto. Al suo posto un profilo scelto dalla Casaleggio associati. Frongia, la trattativa è in corso, potrebbe tornare in pole per il vicesindaco anche perché non avrebbe accettato l'elezione da consigliere. Raggi è al lavoro, in una corsa contro il tempo per chiudere tutte le caselle, in una clima di faide interne «tra cordate». Con Roberta Lombardi i rapporti sono chiusi. Ci pensa la Taverna a mediare. Giovedì il primo consiglio. Di Battista e Di Maio sono sicuri che alla fine giovedì il puzzle sarà in ordine. Le pedine mancanti al momento sono quattro. Raggi prova a guardare al futuro, tornando a dire ancora no alle olimpiadi: «Credo che chiedere ai cittadini di indebitarsi per almeno altri 20, 30, 40 anni non sia etico, non sia giusto».

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