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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dall'aliante fino agli aerei la vita spericolata secondo la pilota Barbara

Paracadute, alianti , aerei, wing walking. La vita spericolata del comandante Barbara Mincone, pilota Alitalia su rotte di corto e medio raggio, prima donna abruzzese alla cloche in voli di linea. Lo sapeva sin da bambina che gran parte della sua vita sarebbe trascorsa ad alta quota, quando allargava le braccia e scappava dagli amici ma nessuno riusciva a prenderla perchè lei immaginava di volare e diventava irraggiungibile. Il futuro aviatore trascorre l'infanzia a Salerno dove suo padre si è trasferito con la famiglia per lavorare come chimico in un'azienda. Ha la pelle chiara, il viso delicato, I capelli biondi e ricci, sembra una bambola con il tutù rosa a scuola di danza classica, ma con gli amici predilige i giochi maschili: Camminavamo lungo il fiume e tiravamo sassi con la fionda- racconta- facevamo partitelle di calcio sotto casa e a volte organizzavamo spettacoli teatrali. Inventavamo il soggetto, mettevamo su la scenografia e ci esibivamo. Ero una ragazzina socievole, stavo bene con tutti ma avevo già un carattere deciso che esigeva il rispetto delle regole.
BANDO AI TRASGRESSORI
E la piccola Barbara con i trasgressori non scherza: Un bambino si intrufolava sempre nel garage ad assistere alle prove delle nostre rappresentazioni, puntualmente lo cacciavo finchè un giorno la sorella lo vendicò lanciandomi una pietra che mi spaccò il labbro e un dente. Attesi una settimana e, quando la incontrai per strada insieme al fratello, li picchiai ed entrambi si diedero alla fuga. La passione per il volo esplode negli anni dell'adolescenza trascorsi a Pescara: Dopo il terremoto nell'Irpinia tornammo nella città d'origine dei miei genitori dove mi ambientai subito. Frequentavo il liceo linguistico perchè avevo in mente di girare il mondo, nel tempo libero andavo a scuola di danza moderna della maestra Carol, incontravo gli amici a Piazza salotto e il sabato pomeriggio ballavamo tutti al DC10 al porto. A 17 anni mi iscrissi ad un corso di paracadutismo contro la volontà dei miei genitori, per pagare le lezioni vendetti il motorino al prezzo di 400 mila lire. Lanciarsi dall'aereo è subito emozionante, anche a costo di un pauroso imprevisto: In una delle mie prime esperienze il paracadute alare non si aprì completamente- rivela- mi ritrovai a roteare a bassa quota, tirai i comandi fermando il movimento del mio corpo, sotto di me vedevo la ferrovia ed un muro, assunsi la posizione da urto e piombai sulle rotaie dove fortunatamente non c'erano treni in transito. Me la cavai con una caviglia slogata ed un ematoma al bacino. Il desiderio di volare tuttavia aumenta e a 19 anni Barbara lo scrive anche all'esame di maturità: La traccia della prova di italiano era la comunicazione ma io iniziai a raccontare di aerei e di spazio uscendo fuori tema . Con il diploma tra le mani, la Mincone realizza il suo sogno: il corso di pilotaggio in Aliadriatica , l'assunzione nella stessa compagnia e i successivi passaggi in Air Dolomiti, Vianova e Alitalia .
GLI AEREI ACROBATICI
Tra una rotta e l'altra, il gusto di toccare il cielo a bordo di alianti, paracadute e perfino sulle ali di aerei acrobatici: L'aria è un elemento come l'acqua spiega- c'è chi si sente sicuro nuotando, io provo la stessa sensazione nel volo. Se a decollare è una donna, però, la diffidenza è ancora palpabile: «Soprattutto nel sud Italia, quando i passeggeri sentono il benvenuto di una voce femminile dalla cabina di comando fanno battute sulla loro incolumità ma dopo l'atterraggio si complimentano. Agli inizi della mia carriera essere donna mi è costato oltre un anno di disoccupazione. Dopo la chiusura di Aliadriatica, infatti, I miei colleghi si sono ricollocati immediatamente, io ho faticato a trovare un nuovo lavoro perchè le compagnie temevano che mi sarei messa chissà per quanto tempo in maternità. In effetti il comandante Mincone mamma lo è diventata ma suo figlio Davide, che oggi ha 16 anni, si è abituato subito ai ritmi di un genitore in volo: Da quando aveva 6 mesi mio figlio si divide tra me, il papa', mia sorella e mia zia che per aiutarmi ha lasciato Salerno. Per lui è tutto normale ed una volta che sono andata a prenderlo a scuola in divisa si è perfino stupito della tanta curiosità suscitata tra i compagni. Poco tempo fa Davide mi ha chiesto di iscriversi ad un corso di paracadutismo, gli ho detto di si ma confesso che per un attimo ho avuto il panico.

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