C'è chi ironizza sul web ricostruendo con photoshop una passerella sulle pozzanghere (nella foto): della serie anche noi a Sulmona abbiano il nostro Christo (ovvero il progetto del ponte galleggiante The floating piers che fino a ieri ha richiamato sul lago Iseo migliaia di turisti e curiosi) e chi, invece, soprattutto i residenti, i pendolari e i commercianti della zona, di scherzare proprio non è ha voglia. L'altro giorno, d'altronde, è bastato uno dei tanti temporali estivi per trasformare il piazzale della stazione centrale in un lago, con i locali che vi affacciano (un bar e un edicola, soprattutto) costretti a chiudere le saracinesche e a spalare via acqua e fango.
LE IPOTESIC'è anche un comitato, quello dei pendolari, che chiede interventi immediati alla nuova amministrazione comunale, ma a quanto pare la soluzione non è proprio a portata di mano. Il rifacimento della rotatoria di San Panfilo e le nuove pendenze che ha creato, infatti, ha avuto come effetto quello di convogliare tutte le acque bianche che si accumulano lungo i tre chilometri che separano la stazione da corso Ovidio sullo stradone principale che è sfornito di grate di sfogo e il cui sistema di smaltimento non è sufficiente a reggere la portata delle precipitazioni. La soluzione in verità al Comune ce l'hanno, quella cioè di creare queste grate di sfogo lungo il percorso da incanalare fino alla vasca di depurazione appena realizzata (per legge ora le acque bianche non si possono più deviare nei fiume così come sono). Ma, neanche a dirlo, mancano i soldi: in verità si spera di poter recuperare qualche fondo dal ribasso del secondo lotto per il rifacimento dell'asfalto: un appalto da 466mila euro che, però, non si riesce ad assegnare. Il perché è la solita storia all'italiana: la Saca dovrebbe eseguire i lavori sulla rete fognaria e il Comune non appalta il rifacimento dell'asfalto fino a quando questi lavori non saranno fatti per evitare di dover fare doppio e soprattutto inutile e costoso lavoro. Così va ormai avanti da anni.