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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Giunta capitolina, il nodo quote rosa. Lo Cicero ora è in bilico Cabina di regia sui trasporti

Bye bye Lo Cicero. Cosa succede, perché rischia di saltare l'assessore allo Sport preso in prestito dal rugby e da Giardini da incubo? Il nuovo problema per il primo sindaco donna di Roma sono proprio le donne. Dopo che Cristina Pronello, docente del Politecnico di Torino, ha rifiutato l'assessorato ai Trasporti per il quale ora rimbalza il nome del consigliere comunale Enrico Stefano, nella lista di dieci nomi dell'esecutivo si rischia di non rispettare l'equilibrio di genere. C'è un'alternativa, che ieri sera hanno fatto trapelare dal Campidoglio: no a Stefano, scegliere un'altra esperta come assessori ai Trasporti affiancata però da una cabina di regia. Ma si esplora anche un'altra soluzione che potrebbe avere risvolti clamorosi: salta la nomina di Andrea Lo Cicero ad assessore allo Sport (la sua esuberanza, con alcune gaffe rilanciate dalla rete, non ha entusiasmato il Movimento) e al suo posto viene presa una donna. Ieri qualche telefonata è stata fatta per trovare un'esperta che si occupasse di quella delega. C'è stato qualche «no, grazie» e non è detto che alla fine si raggiunga il risultato voluto. Però l'operazione «ciaone Lo Cicero» quanto meno è stata tentata. C'è anche un altro fronte. Ripartiamo da uno dei nomi più forti e stimati della squadra della Raggi: la giudice della Corte dei conti Daniela Morgante. Dopo il suo colloquio con il sindaco di una settimana fa, si dava per scontato che avrebbe fatto l'assessore al bilancio, ruolo che ha ricoperto per un anno quando sindaco era Marino.
I DUBBI Successivamente è scoppiato il caso Frongia, il mini direttorio che affianca la Raggi ha spiegato che la nomina a capo di gabinetto di un consigliere comunale poteva avere problemi di incompatibilità. Frongia è stato spostato nella casella di vicesindaco con delega al patrimonio e per il delicato posto di capo di Gabinetto si è pensato alla Morgante. E l'esperto della Consob, Marcello Minenna, ha accettato di fare l'assessore al Bilancio. Ma ieri il gioco a incastri è mutato di nuovo: Minenna sarebbe il futuro ragioniere generale. E l'assessorato al Bilancio? Due scenari: la Raggi, così come farà per il Personale, si tiene la delega; al contrario, per garantire l'equilibrio di genere si chiede un sacrificio (soprattutto economico, perché un assessore guadagna meno della metà di un capo di gabinetto) alla Morgante. Se va in porto questo piano B, per il ruolo di capo di Gabinetto si fa il nome di Salvatore Romeo, dirigente comunale.
L'INCONTRO Di tutto questo si è parlato a lungo ieri a Palazzo Senatorio, nel vertice con il mini direttorio. Proprio Enrico Stefano, già consigliere comunale nella scorsa legislatura, ha confermato di essere pronto a entrare in giunta se gli sarà chiesto: «Sono a disposizione posso fare qualsiasi cosa ma in che ruolo è secondario. È innegabile che mi occupo di trasporti». In Campidoglio ieri sono stati visti anche il futuro assessore all'Urbanistica Paolo Berdini (la cui bulimia nelle dichiarazioni ha creato non poco disappunto nel Movimento 5 Stelle) e quella all'Ambiente, Paola Muraro (che prima o poi, insieme alla Raggi, dovrà decidere a chi affidare la guida dell'Ama che ad oggi ha un presidente che ha rimesso il mandato e non ha un direttore generale). Il resto della squadra, a ieri sera, prevedeva Luca Bergamo come assessore alla Cultura, Laura Baldassarre ai Servizi sociali, Flavia Marzano. Per il commercio spuntano i nomi di Tullio Nunzi, direttore di Confcommercio Roma, e di Giulio Anticoli, presidente della Cna-Botteghe storiche.

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