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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/07/2016
Testata giornalistica: City rumors
Autobus, in Abruzzo immatricolazioni cresciute del 120,4%

L’Aquila. Nel 2015 in Abruzzo le immatricolazioni di autobus sono cresciute del 120,4% rispetto al 2014.

Se si prendono in considerazione le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti, l’aumento registrato in Abruzzo è stato del 242,8%. Anche per le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti vi e’ stata una crescita (+171,4%), mentre sono rimaste invariate le immatricolazioni di autobus con capienza superiore a 60 posti.

La provincia abruzzese in cui vi è stata la maggior crescita delle immatricolazioni di autobus è Teramo (+457,1%), seguita da Pescara (+300%), Chieti (+37,9%) e L’Aquila (+20%).

Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci. Nel 2015 in Italia le immatricolazioni di autobus sono state 3.007, contro le 2.792 del 2014. Vi è dunque stato un aumento del 7,7%.

L’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp fornisce anche il prospetto dell’evoluzione delle immatricolazioni di autobus a livello regionale, dalla quale emerge che la regione che nel 2015 è riuscita ad incrementare di più le immatricolazioni rispetto al 2014 è la Valle d’Aosta (+122,2%), seguita in questa speciale graduatoria da Abruzzo (+120,4%), Toscana (+118,5%), Molise (+72,7%) e Lombardia (+42%).

Bisogna precisare, pero’, che il risultato eccellente di alcune regioni, come la Valle d’Aosta e il Molise, e’ dovuto al fatto che con volumi ridotti di autobus immatricolati è più facile far registrare incrementi percentuali significativi.

Agli ultimi posti della graduatoria, invece, si trovano Trentino Alto Adige (-54,7%), Sardegna (-45%), Marche (-42,5%), Liguria (-40%) e Friuli Venezia Giulia (-37,2%).

La crescita delle immatricolazioni di autobus in Italia è indubbiamente significativa e dimostra che nel nostro Paese questo comparto sta superando le difficoltà degli anni passati.

La crescita – spiega l’Osservatorio sulla Mobilita’ sostenibile di Airp – è dovuta certamente alla ripresa dell’intera economia, che sta ripartendo dopo la grave crisi economica, ma anche alla necessita’ di sostituire i mezzi più datati e ancora in circolazione.

Secondo i piu’ recenti dati dell’Anfia, infatti, in Italia l’eta’ media del parco circolante di autobus e’ di circa 13 anni, ben al di sopra dei 7,9 anni della Francia, dei 7,7 del Regno Unito e dei 6,9 della Germania. Questo dato, pertanto, rende il parco autobus nazionale particolarmente obsoleto, quindi più pericoloso e inquinante.

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