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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Bufera su Alfano, governo nel mirino. Il titolare dell’Interno si difende: «Uso politico dell’indagine» su nomine e mazzette. Il M5S: «Riferisca in Parlamento»

ROMA Divisioni nel Pd, fibrillazioni nel Nuovo Centrodestra. L’inchiesta che ha coinvolto il deputato Marotta ha avuto l’effetto di innervosire ancora di più i parlamentari centristi e soprattutto Angelino Alfano, che si difende denunciando un «ri-uso politico di scarti d’inchiesta». Ma a promettere battaglia sono anche gli esponenti della minoranza dem che hanno visto bocciare dalla Direzione di due giorni fa il documento per dare “cittadinanza” anche a chi non intende schierarsi sul refrendum . Ce n’è quanto basta per rendere ancora più difficoltoso il cammino di Renzi, che ha imposto uno stop alle correnti e ha sfidato la minoranza a convocare un congresso. Il premier, insomma, non cambia rotta e punta tutte le sue carte sulla vittoria del sì al referendum. E pazienza se nel Pd non tutti la pensano allo stesso modo. L’ordine del giorno presentato da Speranza ha spaccato ulteriormente il partito ma la mossa è servita per “coprire “ quegli elettori del Pd che non credono nell’appuntamento referendario. «E ora la relazione del segretario» spiegano gli esponenti della minoranza «ha creato un’ulteriore distanza. È sembrato essere fermo a due mesi fa. Ci porterà nei prossimi giorni a ufficializzare il nostro no». La sfida di Renzi alla minoranza sposta la partita anche sul dopo referendum. «Perché è chiaro» sottolinea un bersaniano «che se perde la consultazione non potrà certo dare lui le carte. Lui vuole fare un repulisti , stilare le liste, ma se fallisce dovrà prendere atto lui, non il Parlamento». Ma scendere sul piede di guerra sono anche i deputati centristi. «Due giorni fa alla direzione» riferisce un deputato Ncd «erano presenti solo 5 senatori su 30». Durante la riunione c’è stato un duro scontro tra chi vuole ricucire con Forza Italia e dar vita a una nuova alleanza e chi, invece, rigetta ogni ipotesi di riavvicinamento agli azzurri. Un gruppo di senatori, che vuole modificare l’Italicum, non esclude la rottura ma i leader di Ncd e Udc cercheranno di buttare acqua sul fuoco (la riunione in programma per ieri sera è stata rinviata). Le fibrillazioni interne aNcd ora rischiano di deflagrare. Ragion per cui Matteo Renzi si sarebbe deciso a far pervenire agli alleati di governo la sua “disponibilità” a discutere di una modifica all’Italicum. Quel che è certo è che ieri mattina Alfano ha respinto ogni coinvolgimento riguardo l’inchiesta della Procura di Roma. «Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un’inchiesta giudiziaria. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato» sottolinea il ministro degli Interni «per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me».Spiegazioni che non convincono i 5 Stelle che, con Alessandro Di Battista, tornano ad attaccare governo e maggioranza. «Alfano deve riferire in Parlamento, non se la può cavare con un comunicato stampa» puntualizza Di Battista. La vicenda che coinvolge il deputato Marotta può ora avere ripercussioni anche in Parlamento, con Ncd che potrebbe ulteriormente frenare sulla prescrizione e riproporre il tema dell’uso distorto delle intercettazioni.

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