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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Ballone, critiche assurde. E prende soldi pubblici» La guerra dei bus, D'Amico replica. Il presidente di Tua: attacchi superficiali, valuteremo se restare in Confindustria. E sui privati: «In passato abbiamo dovuto salvarli, ci vediamo alle gare nel 2019» (l'articolo in pdf)

PESCARA «Trovo inaccettabile che il presidente regionale di Confindustria, associazione alla quale valuteremo se continuare ad aderire, faccia affermazioni su presunti maggiori costi in modo così superficiale». È raro vedere Luciano D’Amico perdere il suo aplomb. Ma il presidente di Tua (azienda unica dei trasporti regionali) e rettore di Teramo stavolta proprio non riesce a trattenersi davanti all’intervista di Agostino Ballone, presidente degli imprenditori e patron della teramana Baltour (altra azienda di trasporti) su Il Centro di ieri (leggi l'articolo).
Ballone ha detto che i risultati ottenuti da Tua dopo la fusione di Arpa, Gtm e Sangritana sono fisiologiche conseguenze di economie di scala dell’accorpamento stesso. E che in Abruzzo c’è una situazione anomala perché la Regione agisce da controllore e da controllata preferendo ricapitalizzare le aziende anziché adeguarsi alle liberalizzazione dei mercati. «Sono convinto che nei settori in cui l'imprenditoria privata dimostra di essere in grado di garantire l'efficienza del mercato la mano pubblica deve ritirarsi, ma mi batterò con tutte le mie forze per difendere la natura pubblica di Tua», è la replica di D’Amico. Ci spieghi perché.
«Per cinque motivi. Il primo è che Tua, e le tre società che l'hanno costituita sono il risultato finale di un percorso aggregativo che si è reso necessario per salvare dal fallimento ben 41 imprese di trasporto private che, arrivate al collasso, hanno reso evidente l'incapacità dei numerosi imprenditori privati di gestire con efficienza il servizio di Trasporto pubblico locale. Quindi la Regione è stata costretta a intervenire per garantire un servizio pubblico e salvare posti di lavoro in conseguenza della manifesta incapacità di buona parte dell'imprenditoria privata».
Il secondo motivo? «La creazione di Tua non ha richiesto l'esborso di un solo euro alla finanza pubblica per la ricapitalizzazione. Il recupero di valore di Tua è stato originato dall'aggregazione delle tre preesistenti aziende grazie a un percorso virtuoso auspicabile per tutte le imprese, pubbliche o private che siano». Rimane il fatto che la Regione continua a sostenere l’intero sistema del Tpl. «Sì, ma sia nei confronti degli operatori pubblici, sia nei confronti dei privati. Faccio l'esempio di Baltour che gestisce il Tpl urbano per il Comune di Teramo e alcuni minimali servizi aggiuntivi, ricevendo un contributo annuo pari a circa 2 milioni di euro.
Quindi, e siamo al terzo motivo, anche il privato è destinatario di contribuzioni senza aver partecipato ad alcuna gara». E qui è come dice Ballone: in Abruzzo non c’è alcuna azienda in affidamento diretto per cui nessuna società può partecipare a gare pubbliche quando invece aziende di altre regioni possono già contendersi il mercato. Non ritiene che questa sia una anomalia? «Nel 2019 si faranno le gare di affidamento in Abruzzo e Tua intende concorrere per vedere ulteriormente dimostrata la propria efficienza ed economicità. Discuteremo di questo all'esito delle gare». Ballone allude al conflitto di interesse della Regione nel Tpl e in altre aziende pubbliche. Lei che cosa ne pensa? «Avere la Regione quale unico azionista inorgoglisce Tua, ma nello stesso tempo le impone il più rigoroso rispetto delle regole di gestione grazie al "controllo analogo" cui è sottoposta, controllo che impedisce, ad esempio, quei comportamenti "opportunistici" in tema di definizione dei saldi contributivi che hanno indotto, mi consenta, molti operatori privati a un vero e proprio "arrembaggio" della finanza regionale.
Tua, proprio perché partecipata dalla Regione, ha mantenuto sempre una correttezza gestionale di una limpidezza cristallina non sempre riscontrabile in alcuni cavalieri operatori privati nel settore del Trasporto pubblico locale. Semmai, quale presidente di Tua, società associata a Confindustria Chieti-Pescara, un conflitto di interesse lo ravvedo nel presidente regionale di Confindustria». La ragione? «Mi sembra che rilasci dichiarazioni più a nome della sua azienda, che a nome dell'associazione, che dovrebbe essere orgogliosa dell'operazione di risanamento di Tua, sua associata, prima azienda per numero dei dipendenti». Niente mercato, niente investimenti: crisi. Anche lei la vede così?
«Questo è il quinto motivo: il rinnovo della flotta. Contrariamente a quanto afferma Ballone, Tua è necessariamente in linea con il dato nazionale, poiché l'acquisto di nuovi autobus è pianificato con interventi del governo nazionale e disciplinato in disposizioni delle singole regioni. Il rinnovo delle flotte è questione che riguarda l'Italia intera; Tua non intende lanciarsi in spericolate operazioni di investimento, come pure è stato fatto in passato e anche da parte di altri operatori, poiché tali operazioni hanno inevitabilmente condotto a situazioni di dissesto; peraltro, la nostra flotta ha un'anzianità media di 12,2 anni, dato migliore di quello nazionale pari a 13 anni (fonte Asstra). In altri termini, Tua non intende porsi nella condizione di dover aspettare un cavaliere bianco che venga a salvarla, avendo alla spalle una storia di tanti salvataggi proprio di quei cavalieri dell'imprenditoria privata che pensavano di essere bianchi, ma non si erano accorti di avere i conti in profondo rosso».

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