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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dossier Atac in Comune: già persi altri 7 milioni

Due ore e mezza di confronto, una relazione sui conti dell'Atac (7 milioni già «bruciati» nei primi tre mesi del 2016) e sulla manutenzione di metro e bus, che è suonata come un Sos. La sindaca Virginia Raggi, insieme al neo-assessore ai Trasporti Linda Meleo, ieri ha incontrato per la prima volta il direttore generale dell'Atac, Marco Rettighieri. Faccia a faccia «cordiale e positivo», dicono nell'entourage della sindaca. Tanto che proprio per Rettighieri si rafforza l'ipotesi di una conferma al timone di comando di via Prenestina. Convenevoli a parte, il diggì ha fatto capire che con un parco mezzi ultra-datato e un sistema di riparazioni per anni inefficiente, è praticamente impossibile portare in strada più di 1.400-1.500 bus al giorno. Su 2.114 navette, quelle utilizzate giornalmente sono 1.420. Un aumento c'è stato: quando Rettighieri è arrivato in via Prenestina erano poco più di 1.350 le navette disponibili per il servizio. Ma allo stato attuale - è stato spiegato alla sindaca che aveva chiesto una previsione sulle uscite nei prossimi 30, 60 e 90 giorni - è difficile ottenere risultati migliori, almeno in tempi rapidi. Stesso discorso per i treni: sulle ferrovie urbane viaggiano treni con più di 60 anni (Termini- Centocelle), mentre l'età media dei tram supera ampiamente i 3 decenni. I convogli della linea A hanno in media 11 anni, della B 18,7; sulla Roma-Lido i vagoni hanno 17,6 anni di media, sulla Roma-Viterbo più di 22 anni. L'unica eccezione sono i treni ipertecnologici della nuova metro C.
IN ROSSO
Nella relazione presentata da Rettighieri e dall'amministratore unico Armando Brandolese, si è parlato anche dei conti della municipalizzata, su cui pesano come un macigno debiti per 1,3 miliardi. Il primo rapporto trimestrale del 2016 ha messo nero su bianco una perdita intorno ai 7 milioni di euro, in linea con le stime di un bilancio che quest'anno dovrebbe chiudersi con un passivo di poco superiore ai 35 milioni (comunque la metà del 2015).
Sullo sfondo della discussione resta il nodo della governance della partecipata comunale, decisa dall'ex commissario Tronca. Rettighieri e Brandolese, appena la Raggi si è insediata, hanno messo il loro mandato a disposizione della sindaca. Non tanto con la volontà di dimettersi, ma piuttosto per correttezza istituzionale. Un nodo che la prima cittadina prima o poi dovrà sciogliere. L'incontro di ieri è stato positivo, il feeling con Rettighieri c'è, anche se il diggì all'uscita del vertice, ha elegantemente glissato: «Non si è parlato del mio incarico. Chiedetelo alla signora sindaca di Roma, visto che si dice così».

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