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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Il grido dei call center al ministro Poletti. I lavoratori chiedono leggi per tutelare il settore che conta 1.500 addetti. Delegazione incontra anche la segretaria nazionale Cgil, Camusso

L’AQUILA C’erano anche loro, a richiamare l’attenzione del ministro del lavoro Giuliano Poletti. Una cinquantina di dipendenti dei tre call center aquilani, al centro in questi giorni di vertenze occupazionali: Globe Network, con 234 posti a rischio, Ecare, dove sono stati annunciati 26 licenziamenti, e Consorzio Lavorabile, che gestisce la commessa Inps finita nell’inchiesta nazionale denominata operazione Labirinto. Gli operatori hanno prima presidiato Palazzo Fibbioni, riuscendo a strappare un faccia a faccia con il ministro, per poi raggiungere il Forte Spagnolo, dove hanno incontrato la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso. La loro richiesta è una normativa ad hoc, che tuteli il traballante settore dei call center, che solo all’Aquila impiega circa 1500 persone. «Stiamo lavorando su questo versante», ha affermato il ministro Poletti, «visto che si tratta di una problematica generale del comparto. C’è una sede di confronto aperta al ministero dello sviluppo economico, alla quale partecipa anche il mio ministero. Abbiamo bisogno di ricollocare temi strategici in questo mestiere, perché se rimane l’ultimo anello di una catena, diventa facile trasferire i call center in qualsiasi parte del mondo, dove il costo del lavoro è molto più basso. Il mercato italiano rischia così di essere decapitato». Poletti ha quindi sottolineato che «bisogna costruire una regolamentazione, lavorando sul tema della clausola sociale, cioè sul fatto che quando si cambia un appalto, vadano comunque tutelati i lavoratori. Ci sono molte cose su cui siamo impegnati, perché siamo consapevoli che questo è un contesto che, se ben organizzato, può rappresentare ancora uno sbocco importante per un numero rilevante di cittadini italiani. Un comparto che, se viene invece abbandonato a se stesso, probabilmente rischia di subire colpi molto pesanti». Anche la Camusso ha rassicurato i lavoratori aquilani, prima di partecipare al pranzo con gli operai dei cantieri della ricostruzione: «È una vertenza aperta nel Paese», ha spiegato la segretaria della Cgil, «abbiamo un confronto in corso al ministero dello Sviluppo Economico, con al centro il tema della clausola sociale. Servono anche ammortizzatori e soprattutto una strategia per frenare le delocalizzazioni: quello dei call center non è più un lavoro transitorio, è un settore importante della nostra economia, che coinvolge professionalità e carriere». Nel frattempo, c’è una data importante, per i 234 addetti di Globe Network, che dal primo luglio sono in ferie forzate: il 13 luglio si attende il pronunciamento del tribunale di Milano sul ricorso presentato contro la decisione della società di telefonia mobile H3G di dismettere la commessa aquilana, a causa del debito erariale di 4,5 milioni accumulato dal fornitore.

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