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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
E la Fonderia sforna il Patto per lo sviluppo. Imprenditori, sindacalisti, politici a confronto. E il sottosegretario De Vincenti avalla l’uscita dal commisariamento

CIVITELLA DEL TRONTO La “vedetta” D’Alfonso dichiara guerra alla povertà gridandola dalla sommità della fortezza borbonica di Civitella del Tronto che apre lo sguardo all’Adriatico ed al maestoso Gran Sasso. Nei cannoni, però, ha caricato soldi, tanti soldi per l’Abruzzo nel momento stesso in cui ha firmato e sottoscritto con le parti sociali, con la supervisione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, l’addendum al Masterplan che fa piovere 250 milioni di euro sul Patto per l’Abruzzo. “Acqua dorata” da aggiungere al miliardo e mezzo del Masterplan con i suoi 77 progetti. Il governatore sapeva che quella di ieri, per lui, sarebbe stata una maratona istituzionale; conosceva l’irto dedalo selciato che conduce all’ultima roccaforte del Regno delle Due Sicilie, superate le scale mobili, unico elemento di modernità. Il sole ha baciato Fonderia Abruzzo, la “Leopolda nostrana”, al prezzo di una lenta lessatura collettiva. Ci saranno stati 32 gradi ed un’afa insopportabile. D’Alfonso ha assecondato la canicola. A giacca e cravatta, lui che sovente non vi rinuncia, ha preferito la camicia misto lino e anziché le rigide scarpe di pelle e cuoio ha scleto quella da tennis. «Questa sarà la Cernobbio della regione Abruzzo, dove le idee migliori, le ambizioni e la consapevolezza dei bisogni e l'utilizzo delle risorse finanziarie troveranno convergenza in una fusione intelligente per far sì che ci riguardi una nuova stagione di crescita e sviluppo», afferma. Nomina dei responsabili del patto. A Roma saranno nominati i responsabili che seguiranno il Patto ed il comitato d’indirizzo. «Giovedì 13 partirà, grazie alla costante interlocuzione con il sottosegretario Claudio De Vincenti e del governo di cui fa parte, il dies a quo della procedimentalizzazione di questo addendum al Masterplan», annuncia il presidente D'Alfonso, «un lavoro di cento pagine, scritto a più mani grazie alla collaborazione delle imprese e delle organizzazioni sindacali e destinato a dare una scossa all'economia di questo territorio. Uno strumento aggiuntivo al Masterplan che determinerà anche una semplificazione del quadro finanziario». D’Alfonso ha voluto che ogni settore dello sviluppo fosse rappresentato in carne ed ossa. Dalla Cultura all’Istruzione, dalla Medicina ai Trasporti, dall’Agricoltura all’Industria, fino alla Scienza. Voce dunque a Cristina De Gerardis, Saverio Alberti, Sergio Galbiati, Mario Di Pierdomenico, Stefano Ragazzi, Luca Tosto, Roberta Dezuani, Maurizio Gentile, Nataliè Dompè, Luciano D’Amico. Ben dodici i tavoli tematici allestiti nel piazzale della chiesa di San Giacomo ai quali hanno partecipato massimi relatori ed esperti e “pensatori della crescita”. Adriano Giannola di Svimez, nel sottolineare come il Sud «sia stato rinchiuso in una specie di riserva indiana», ha parlato dell’addendum al Masterplan come segno di rottura con il passato evidenziando come l’Abruzzo cresca più di altre regioni del Sud. Abruzzo fuori dal commissariamento. L’applauso al sottosegretario De Vincenti è partito spontaneo quando ha annunciato che «è maturo il tempo di uscita dell’Abruzzo dal commissariamento per la Sanità». Poi, è entrato nel vivo del Patto «che è economico, ma viene inserito in un rinnovamento complesso che l’Abruzzo sta vivendo». «Nel firmare il Patto ci siamo responsabilizzati a vicenda per trovare il gusto del fare», aggiunge, «l’Abruzzo può essere trainante per il Sud, c’è bisogno di rimontare il ritardo. La ripresa del Mezzogiorno è condizione per la ripartenza dell’Italia dalle Alpi alla Sicilia e non dalla linea gotica alla Sicilia».

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