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Pescara, 25/07/2024
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Data: 10/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Subappalti e pagamenti l'inchiesta può esplodere. La Cgil attacca duramente dopo l'indagine fatta scattare dalla Procura. Trasatti e Verrocchi contro la norma che ha autorizzato le autodichiarazioni

C'è un altro bubbone che rischia di esplodere in tema di ricostruzione. E' quello legato al sistema, spesso melmoso, legato ai subappalti e al pagamento degli stati di avanzamento (Sal). L'inchiesta fatta scattare dalla Procura dell'Aquila è destinata presto a produrre un altro scossone. Tutto ruota attorno alla false autodichiarazioni rilasciate da molte ditte per ottenere i pagamenti. Autodichiarazioni legittimate da un emendamento approvato nel 2013 e accolto in maniera trionfalistica sia dalla politica che dalle categorie professionali. Una norma che, in sostanza, per snellire le procedure, ha consentito l'autocertificazione di regolarità di pagamento ai subappaltatori e fornitori non più a carico dei direttori dei lavori, ma delle imprese stesse. Il risultato è che sono piovute decine di segnalazioni di irregolarità che hanno spinto la magistratura a indagare. Sul tema, oggi, tuona la Cgil che fin dal primo momento aveva duramente contestato questo provvedimento: «L'inchiesta in corso- scrivono Umberto Trasatti, segretario generale ed Emanuele Verrocchi, segretario Fillea- era purtroppo prevedibile e scontata. La Cgil infatti, più volte e già da alcuni anni, ha osservato che quando si autorizza il pagamento di un Sal a favore di un'impresa, prevedere una certificazione sugli avvenuti pagamenti (ai subappaltatori e ai fornitori) da parte di quella impresa è certamente opportuno, e tuttavia c'è da chiedersi se aziende scorrette o mafiose alle quali si affida la responsabilità di autocertificare la propria correttezza si lascino intimidire dal reato di responsabilità penale legato alle autocertificazioni false».
RIPERCUSSIONI ECONOMICHE
Per la Cgil «quelle che oggi si ripetono sono dunque vicende prevedibili e previste. L'inchiesta sui falsi pagamenti dei subappalti e delle forniture farà luce su un problema rispetto al quale nessuno, a partire dalla politica, ha dato ascolto alle nostre preoccupazioni. Al punto che l'emendamento sui Sal fu approvato senza tenere in nessuna considerazione i nostri suggerimenti e senza modificare le norme sui pagamenti». Il meccanismo, tra l'altro, produce ripercussioni gravi sul tessuto economico: «Non sono le aziende che frodano i subappaltatori e i fornitori (oltre i lavoratori) a poter autocertificare la correttezza dei propri comportamenti dice la Cgil - ciò che serve è una nuova legge e regole certe, con le relative sanzioni a carico dei furbi e dei disonesti che si arricchiscono sulle spalle delle piccole imprese e degli artigiani, dei subappaltatori e dei fornitori, evidentemente ricattabili e in posizione subalterna. Con il risultato, tra gli altri, che molte di queste imprese sono vicine alla bancarotta o sono già cadute nel baratro del fallimento». Il sindacato ha ribadito la richiesta, «se davvero si vuole tornare alla piena legalità», di cambiare la legge, modificare la procedura delle autocertificazioni ed arrivare persino al pagamento diretto dei subappaltatori e dei fornitori da parte dei committenti, senza passare per l'impresa più grande alla quale i proprietari affidano i lavori di ristrutturazione.

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