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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Un incidente anche a Tollo.

PESCARA Una tragedia sfiorata. Un possibile scontro tra due treni passeggeri – un Frecciabianca ed un Intercity – sullo stesso binario e che è stato evitato soltanto grazie alla provvidenziale frenata innescata dal macchinista del Frecciabianca. Un fatto che non era stato fatto trapelare, ma che oggi, alla luce di quanto successo in Puglia, acquista maggiore interesse e lascia perplessi su quanto avviene ogni giorno sulla rete ferroviaria. A chiedere informazioni e trasparenza su quanto avvenuto quella mattina di due mesi fa in Abruzzo è stata la Federazione autonoma dei sindacati dei trasporti (Fast) in una missiva rivolta all’ad di Rfi Maurizio Gentile (di Sulmona), all’ad di Trenitalia Barbara Morgante (di Chieti) oltre che ai presidenti di Commissioni della Camera, Meta (Trasporti) e del Senato, Matteoli (Lavori pubblici). Il segretario generale Fast Pietro Serbassi racconta, precisando di riportare delle voci, come il 3 maggio sulla linea Adriatica, nella tratta che va da Termoli e Pescara, il treno Intercity 612 fosse stato fermato in prossimità della stazione di Tollo con il semaforo rosso di “via impedita”. E che nel frattempo dalla stazione di Ortona, direzione Pescara, fosse stato fatto partire il Frecciabianca 9824. Il personale di quest’ultimo, «dopo aver trovato i segnali di “via libera” e favorito anche dal tratto rettilineo della linea», ha potuto intravedere la coda dell’Intercity fermo sullo stesso binario. Di qui la tempestiva reazione che ha impedito il disastro. «Il personale azionava gli apparati di frenatura rapida riuscendo ad arrestare il Frecciabianca a pochi metri di distanza dall’Intercity», sottolinea il segretario Fast dando un’idea della drammaticità di quegli attimi: «Se tale descrizione rispondesse al vero, la situazione sarebbe drammaticamente allarmante, tale da mettere in discussione gli eccellenti livelli di sicurezza delle ferrovie italiane». L’ad di Fsi Renato Mazzoncini nella sua risposta non smentisce la versione riportata dal sindacato e adombra l’errore umano. Scrive: «Fermo restando che sono in corso gli accertamenti, emerge che un intervento di manutenzione correttiva, a causa di un guasto in corso, non è stato correttamente eseguito per cui sono state generate condizioni anomale di funzionamento dei sistemi di sicurezza». Cioè, a condurre il Frecciabianca a pochi metri dell’Intercity fermo a Tollo è stato un errore durante un intervento di riparazione di un guasto precedente. Ed in quella fase dei lavori era stato probabilmente sospeso il Sistema di controllo di marcia del treno (Scmt) attivo lungo tutta la direttrice Adriatica e che interviene automaticamente in caso di anomalie sia sulla corsa che sulla linea. Una serie di coincidenze che per poco non ha portato al disastro.

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