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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Per il governo necessaria la cura del ferro. Delrio riferisce in Parlamento: «Quel sistema di controllo è il più rischioso». Scontro tra Pd e 5 Stelle

ROMA Una tragedia che si poteva evitare? Dal governo non c’è una risposta diretta alla domanda che nasce dopo il terribile scontro tra i due treni sulla linea Corato-Andria, ma le spiegazioni date ieri alle Camere portano a dire di sì. La commissione d’inchiesta è stata appena nominata, nessuna conclusione è lecita, certamente il sistema di controllo tra i capistazione, basato sul «consenso telefonico, pur essendo sicuro, è uno dei meno evoluti perché si affida interamente all’uomo». La frase chiave è del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, intervenendo prima alla Camera e poi in Senato sulla dinamica dell’incidente e per dare una prima sommaria ricognizione sulle cause della tragedia. Chiarezza sulle responsabilità e maggiore impulso per ammodernare la sicurezza ferroviaria, sono i due aspetti affrontati dall’informativa del governo. Un tragico bilancio, compensato dall’enorme sforzo delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco e decine di volontari della Protezione civile intervenuti con grande tempestività. Sulle cause, «il binario unico non è sinonimo d’insicurezza» dice il ministro, «copre circa 2.700 chilometri delle ferrovie secondarie» del nostro paese. La tecnologia è obbligatoria per la rete gestita dalle Ferrovie dello Stato «tra le più sicure al mondo» ma non per quelle secondarie, e forse è in quest’ambito che bisogna cercare ciò che non ha funzionato. I treni coinvolti nella tragedia non sembra si possano mettere sotto accusa: si tratta di due «convogli di recente produzione» e la Società Ferrotramviaria che ha in concessione la linea, è da annoverare «tra le più efficienti». Solo l’errore umano sembra spiegare la tragedia, anche se Delrio è attaccato duramente in aula dagli esponenti del Movimenti 5 Stelle e dallo stesso Beppe Grillo. «Lei è il responsabile» dice il deputato D’Ambrosio che denuncia di aver presentato tre anni fa un’interrogazione sui ritardi per la manutenzione dei lavori della linea Bari-Barletta. «Non è stato un incidente e i soldi ci sono - accusa Grillo sul blog - le risorse vanno solo sulla Tav». All’accusa di destinare investimenti solo al nord replica il governo che snocciola le cifre già destinate a «una cura del ferro che non c’è mai stata». Nel contratto di programma 2015 è previsto lo stanziamento di 9 miliardi «destinati a tutta la rete nazionale e di questi 4,5 miliardi sono per tecnologie di sicurezza e di questi una parte consistente per le reti a carattere regionale». Delrio cerca di scansare le polemiche perché «questo è il momento di stringerci intorno al dolore delle famiglie delle vittime», provando a smorzare anche la reazione del suo partito che aveva puntato il dito contro i 5 stelle con le accuse di sciacallaggio politico. Per dire «mai più tragedie come quella di Andria» bisogna andare oltre le polemiche e garantire con i fatti il diritto al trasporto di tutti i cittadini nella massima sicurezza.

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