L’AQUILA «In Abruzzo e in generale sulla rete nazionale non può accadere un fatto simile perché c’è un mix di regole, procedure e dotazioni di protezione». Lo dice Roberto Laghezza, responsabile della direttrice adriatica di Rfi commentando i tragici fatti della Puglia. In sostanza le reti gestite da Rfi garantiscono standard elevati di sicurezza che rendono molto improbabile un evento simile.«Abbiamo un quadro normativo di riferimento dell’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria – dice Laghezza –.La rete abruzzese, come quella nazionale, è inoltre dotata di sistemi di protezione della marcia del treno. Vale sia per il semplice binario che per il doppio che sotto questo punto di vista si equivalgono. Questi dispositivi consentono di avere un dialogo continuo con la locomotiva del treno per il rispetto di alcuni parametri. Se si superasse un segnale, ad esempio, il sistema produrrebbe la fermata del convoglio». In Abruzzo la rete si estende complessivamente per 524 chilometri, di cui 123 su doppio binario (essenzialmente sulla linea adriatica) e 401 su binario semplice.