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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Dragaggio, tempi lunghi. Accolto un nuovo ricorso. Porto, il Consiglio di Stato dice sì alla richiesta di sospensiva dopo che il Tar ha annullato l’assegnazione dei lavori alla ditta vincitrice dell’appalto

ORTONA. È stata inaugurata nei giorni scorsi la sede ortonese, la prima in Abruzzo, del movimento “Noi con Salvini”. Presente all’iniziativa, oltre al responsabile cittadino Rocco Ranalli, anche il senatore Paolo Arrigoni - responsabile regionale del movimento - e il coordinamento regionale al completo. La cerimonia è stata sobria, senza nessun tipo di sfarzo: una scelta mirata e determinata dalla volontà dei rappresentanti di “Noi con Salvini” «di cambiare totalmente il modo di fare politica nel territorio».di Alfredo Sitti wORTONA Per l’avvio del dragaggio dei fondali del porto serviranno ancora mesi. A sostenerlo sono il presidente della commissione regionale di vigilanza, Mauro Febbo, e il consigliere comunale di Forza Italia, Tommaso Cieri. Dopo lo stop arrivato dal Tar di Pescara, che ha annullato la determinazione con cui venivano affidati i lavori all’Associazione temporanea d’impresa (Ati) vincitrice dell’appalto, ulteriori novità potrebbero posticipare l’inizio delle opere. L’Ati, infatti, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, che ha accolto la richiesta di sospensiva. «Tra l’altro», sostengono Febbo e Cieri, «l’Ati in un primo momento vincitrice del bando, ha impugnato di fronte al Tar di Pescara l’assegnazione dei lavori alla seconda in graduatoria (Nuova Co.Ed.Mar ditta veneta con sede a Chioggia, ndc) e questo vuol dire che i lavori non inizieranno neanche per settembre». Ma non è tutto perché «si corre il concreto rischio che, se per ipotesi il Consiglio di Stato non dovesse concedere la sospensiva all’esecutività della sentenza, il Comune dovrebbe affidare i lavori alla seconda classificata, cioè quella che nel progetto ha stabilito di accumulare le sabbie “inquinate”, di categoria B1 e B2, sulla banchina del porto, un cumulo di circa 14 metri di altezza, senza alcun progetto di come poi si debba smaltire e soprattutto a carico di chi». Insomma, per i due esponenti forzisti si tratta di «un macroscopico pasticcio che evidentemente causerà enormi problemi al funzionamento del porto e, peraltro, il rischio di perdere il finanziamento». Febbo e Cieri, che più volte hanno mosso critiche su come si sta portando avanti l’iter, lamentano la scarsa attenzione a loro rivolta dal governo regionale che «ci ha accusato di non volere il bene di Ortona». «Sono rimaste inascoltate tutte le nostre denunce», aggiungono i consiglieri regionale e comunale di Forza Italia. «Avevamo chiesto, spiegando che c’erano modi e tempi per una nuova oggettiva e puntuale valutazione, di adeguare il bando a quelle che erano le prescrizioni del Via. La sentenza del Tar è arrivata come una mazzata e ha annullato l’affidamento dei lavori per il dragaggio confermando di fatto tutte le nostre preoccupazioni». E con la sospensiva decisa dal Consiglio di Stato e l’impugnazione dell’assegnazione dei lavori alla seconda ditta in graduatoria «si è determinato un circolo vizioso che protrarrà l’iter ben oltre il mese di settembre». «Abbiamo a cuore l’esito di un percorso importante per Ortona», concludono Febbo e Cieri, «per chi governa la regione evidentemente non è così e ora ne dovranno dare conto agli ortonesi e agli abruzzesi».

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