Nel solo bacino di Bologna, i ricavi per la vendita dei titoli di viaggio sono aumentati dai 40 milioni e 233mila euro del 2011 a 45 milioni e 660 mila euro del 2015. E’ la cifra piu’ significativa di un bilancio di successi nella lotta all’evasione tariffaria dell’azienda Tper in Emilia Romagna, illustrati da Fabio Teti, direttore commerciale Trasporo passeggeri di Tper, alla conferenza sulle tariffe nel trasporto l’ovale, organizzata a Bari da ASSTRA e UITP.
Tper nel 2012 ha lanciato nel 2012 la campagna “io vado e non evado”, anche per combattere una battaglia culturale evidenziata da un sondaggio in cui, a fronte di un evasione rilevata dalle statistiche pari all’8,51 per cento, risultava una sensazione da parte degli utenti enormemente maggiore (“non paga nessuno se non io”, il commento prevalente). Nel 2014, l’azienda ha introdotto un ulteriore salto di livello, obbligando la validazione obbligatoria per qualsiasi titolo di viaggio, quindi anche per gli abbonati o utilizzatori multipli di un biglietto. I risultati delle varie campagne sono sintetizzate da queste cifre: dal 2011 al 2015, il numero dei passeggeri controllati e’ aumentato del 169,78 per cento, i ricavi da sanzioni aumentati di oltre il 157 per cento. Con l’introduzione della validazione obbligatoria, il numero dei passeggeri controllati aumenta circa per il 10 per cento, mentre diminuiscono in percentuale il numero dei verbali e gli incassi da sanzioni, ma questi dati sono in realtà positivi perché indicano una totale inversione di tendenza rispetto al passato e un evoluzione anche culturale, con un rapporto di maggior fidelizzazione e fiducia tra utenti e azienda.