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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Amianto all’Olivetti i fratelli De Benedetti condannati a 5 anni. L’ingegnere: «Sono amareggiato, non ho commesso reati». Ventitré mesi all’ex ad Passera, assoluzione per Colaninno

IVREA (TORINO) Tredici condanne, quattro assoluzioni. Cinque anni e due mesi di reclusione a Carlo De Benedetti e al fratello Franco Debenedetti, un anno e undici mesi all’ex ministro Corrado Passera, indennizzi (provvisori) alle parti civili per quasi due milioni di euro. Si è chiuso così a Ivrea (Torino) il processo di primo grado per le morti da amianto fra gli ex lavoratori della Olivetti. La giudice Elena Stoppini ha, nella sostanza, accolto l’impostazione della pubblica accusa: i vertici aziendali, per tutti gli anni Ottanta e anche in seguito, trascurarono i problemi legati alla presenza di sostanze nocive e intervennero in ritardo o in modo insufficiente. Carlo De Benedetti, chiamato in causa come amministratore delegato e presidente dal 1978 al 1996, è stato riconosciuto responsabile (a titolo colposo e non doloso) di sette decessi e di due casi di lesioni. Ci sarà una coda perché il giudice ha ordinato la trasmissione delle carte alla procura di Ivrea in relazione alla morte di altre due persone. La replica dell’Ingegnere non si fa attendere: «Sono stupito e molto amareggiato per la decisione del tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate dell’accusa. Sono stato condannato per reati che non ho commesso. Sono vicino alle famiglie dei lavoratori coinvolti ma ribadisco ancora una volta che durante la mia gestione l’Olivetti ha sempre tenuto nella massima considerazione la salute e la sicurezza in ogni luogo di lavoro». De Benedetti sottolinea che la gestione diretta di questi aspetti («e con me era stato implementato») era stata decentralizzata con un ampio e articolato sistema di deleghe. «I servizi interni preposti alla sicurezza del personale e alla manutenzione degli stabili non mi hanno mai segnalato situazioni allarmanti o anche solamente anomale in quanto, come emerso in dibattimento, i ripetuti e costanti monitoraggi ambientali eseguiti in azienda hanno sempre riscontrato valori al di sotto delle soglie previste dalle normative all’epoca vigenti e in linea anche con quelle entrate in vigore successivamente». L’ex ministro Passera è stato chiamato in causa in qualità di amministratore delegato dal 1992 al 1996. «A me - commenta - non è mai stata data notizia di rischi legati all’amianto, altrimenti avrei affrontato la questione con le dovute misure». Fra gli assolti figurano l’imprenditore Roberto Colaninno, imputato per un solo caso di lesioni, l’ottantacinquenne Camillo Olivetti, l’unico componente della storica famiglia fondatrice, e Onofrio Bono, responsabile del servizio di prevenzione fra il 1996 e il 1998.

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