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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Germania, 300 euro al mese ai genitori per stare di più con i figli

BERLINO Per conciliare lavoro e figli, e non gravare solo sulla donna, la ministra tedesca per la famiglia, Manuela Schwesig, ha proposto una nuova forma di sussidio statale alle famiglie: 300 euro al mese 150 per ciascun genitore in cambio di una riduzione delle ore settimanali lavorate per trascorrere più tempo con i bambini. In concreto il nuovo sistema di sussidi familiari della ministra socialdemocratica (Spd) prevede che i genitori che accettino di ridurre l'orario di lavoro, a seconda dei casi, a 36 fino a 28 ore la settimana percependo dunque una busta paga più leggera hanno diritto a un assegno di 150 euro ciascuno. Ciò vale per un massimo di due anni e fino a quando il bambino ha raggiunto gli otto anni. La settimana lavorativa in Germania varia da categoria a categoria e a seconda contratti aziendali negoziati dai sindacati ma grosso modo va dalle 36 e un massimo di 42 ore.
I COSTI
Finanziamento stimato della proposta: circa un miliardo di euro l'anno. Anche genitori separati avrebbero diritto a 150 euro ciascuno per figlio, mentre a genitori single spetterebbe l'assegno intero di 300 euro. Secondo i calcoli del ministero, il 20% dei genitori potrebbero accogliere l'offerta. Obbiettivo del piano, che non è stato discusso in seno al governo di grande coalizione Cdu-Csu e Spd, sarebbe anche quello di incentivare le donne, in considerazione anche delle loro pensioni dopo, a continuare a lavorare. «Vorrei incoraggiare le madri a rimanere, nonostante il tempo con i figli, attive sul lavoro in modo da potersi garantire la propria esistenza», ha detto la Schwesig, spiegando che le giovani coppie desiderano una suddivisione più equa del tempo con i bambini e anche del tempo sul lavoro. I modelli in cui in genere il padre lavora a tempo pieno e la moglie non lavora affatto o molto di meno, non sono più soddisfacenti per molte persone, ha detto. La Schwesig, 42 anni, originaria dell'est, è considerata una promessa della Spd, soprattutto ora che il leader Sigmar Gabriel è in picchiata nei sondaggi e il partito pure. La ministra è vice presidente del partito e il suo nome circola anche nella rosa dei potenziali successori di Gabriel. È anche madre di due bambini, un maschietto (Julian) e una femminuccia (Julia), nata da poco proprio il giorno della festa della donna l'8 marzo. La sua proposta non è nuova: già una volta ne aveva lanciata una analoga sugli aiuti alla famiglia e si era scontrata con l'alleato di governo. Ora è tornata alla carica ma le chance che abbia maggiore successo sono scarse. Dalla Cdu-Csu, il partito della cancelliere Angela Merkel, si è levato un coro di critiche: «la nuova pioggia di soldi non è prevista nell'accordo di governo e non è finanziabile», ha tagliato corto il vice capogruppo Cdu, Michael Fuchs. «Nessuno mi può vietare» di fare proposte anche per la prossima legislatura, ha replicato stizzita lei. «Ancora una proposta sulla famiglia, sa di déja-vu», ironizza la tv pubblica Ard. Il sospetto è quindi che l'iniziativa della intraprendente ministra Spd sia solo un antipasto elettorale in vista delle legislative nel 2017.

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